Press "Enter" to skip to content

Posts published in “Giorno: 2 Ottobre 2016

Bacco di Michelangelo – Il neo sulla guancia, la truffa, il realismo e i significati filosofici

La lettura dell’opera deve procedere su un duplice piano interpretativo, da una parte il desiderio dello scultore di creare una figura riconducibile all’ambito dell’espressione classica, dall’altro la necessità di dotarla di tutti quegli accorgimenti simbolico-accidentali necessari a renderla innovativa. Coniugare due concezioni artistiche distanti cinque secoli quindi, un compito complesso per chiunque, ma non per Michelangelo

Gino Severini, la svolta anti-futurista e la necessità di un nuovo ordine

I RIVOLUZIONARI PENTITI - Protagonista del Futurismo, il toscano Gino Severini è l’unico artista europeo a trovare la formula di raccordo con il Cubismo. Poi la svolta e l’approdo a una pittura “classica” fondata sull’armonia e sulla geometria “poetica” della rappresentazione del mondo reale

"In transito" dai ruderi alla nuova modernità: corpi, gigli, statue e macerie

Mutuando la condizione nomade della nuova frontiera americana, dell'on the road e di terre senza confini nè costellazioni, delle periferie metropolitane, la vita umana urbana è sempre più prigioniera di un convoglio che, come qui accanto, in questa galleria d'arte, la Gare 82 + 395 Arte contemporanea (Brescia), provoca uno spostamento d'aria un sibilo che si perde nel terreno vibrante. Il transito non è tanto, in Aurelio Andrighetto, Tiziano Colombo, Man/eck, Stefania Zorzi (che qui espongono), secondo il topos della letteratura e dell'arte novecentesca, un muoversi da un direzione all'altra - com'era per Ulisse o per Mosé o per gli stessi prigionieri dei relitti che oggi attraversano il Mediterraneo -, ma un viaggio su una metropolitana circolare, un'esperienza oscura, sotterranea, all'interno della quale cercare un senso, anch'esso transitorio. E' dall'Ulisse di Joyce che si trae questo spaesamento nevrotico di una quotidianità senza eroismo. Transitare, sotto il profilo artistico, significa, poi, non ancorarsi a un linguaggio ed eliminare ogni canonica distinzione tra pittura, scultura, perfomance, fotografia, cinema poichè è solo nella metamorfosi che è possibile creare un'interferenza tra chi produce l'opera d'arte e chi la osserva. E' simile all'osservazione di due occhi incantevoli, nello scompartimento di un treno che è quasi fermo che viaggia in senso opposto, rispetto al nostro. Due occhi che ti guardano e che tu guardi perchè poi si perderanno per sempre. E' in quell'istante che scatta il senso dell'umano, pur essendo al centro di un divenire perpetuo e di una metamorfosi. L'intelligenza critica di Ettore Marchina, che ha aperto una galleria in una terra di nessuno, su una losanga minuta, compressa tra le linee della ferrovia e la strada ha già prodotto, di per sè, un capolavoro semantico. Quanto le scelte che egli compie, nell'ambito delle mostre. In-transito è una rassegna che pone in dialogo quattro artisti consci e molto maturi nell'elaborazione dei concetti e dei segni, contrassegnati da una ricerca tecnicamente elegantissima che parte dalle macerie o dal ricordo dell'antico, in contrapposizione o metamorfosi, con il presente.
a marchina film