Presenti sei artisti contemporanei, un poeta e sculture dei maestri Bruno Cassinari e Tommaso Gismondi, attraverso “tracce e forme tra colori” in terra di Franciacorta baciata dal fulgore della natura che materializza nella grazia delle colline e nell’armonia dei vigneti. Non solo. L’esposizione apre un orizzonte sul contesto dell’arte italiana nei rapporti tra dati visivi che permetta la fruizione delle opere in una eterogenea parabola artistica, da Barbara Cancelli a Giovanni Cristini, Pier Luigi Ghidini e Silvana Lunetta a Riccardo Prevosti con Ezio Zingarelli, in dialogo con il poeta Umberto Chiusi.
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Le particelle di inchiostro sarebbero state osservate per la prima volta con un dispositivo dotato di luce al sincrotrone, che costuituisce il più potente microscopio fino ad oggi a disposizione. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, è di un gruppo di studio coordinato da Ines Schreiver, dell'Istituto Federale tedesco per la valutazione dei rischi (Bfr).
Un altro fuggiasco portava invece con sé una cassettina in legno e bronzo con 40 monete d’oro e 175 in argento, anch’essa esposta. Al momento dell’eruzione nel 79 d.C. due adulti e un bambino cercarono riparo nel sottoscala di uno degli ambienti di servizio della lussuosa Casa del Bracciale d’oro. Le vittime che in questo ambiente trovarono la morte, sono commemorabili attraverso i calchi esposti
La fusione dei generi e delle arti è una tensione fortemente avvertibile in parte dell'arte contemporanea. Essa trova un eccelso compimento nelle opere dell'artista coreana Lee JeeYoung (Seoul,1983) che unisce fotografia, installazione e performance. Nell'ambito fotografico si assiste, in modo crescente - anche a causa della diffusione di mezzi tecnologici che consentono di riprodurre facilmente la realtà - a uno spostamento dei fotografi-artisti in direzione di mondi ricreati, che superino il criterio della presunta oggettività dell'obiettivo
Dalla sua maison fotografica passò l’élite artistica e culturale francese, e qui si svolse la prima mostra impressionista. Ecco come l’intellettuale della camera oscura racconta con luce e parole l’epopea di quegli anni
I vigneti nobili, quelli che producono materia prima per i vini più amati dal mercato d'élite, divengono musei a cielo aperto per la scultura contemporanea. Questa tendenza è particolarmente diffusa in Francia, Paese nel quale le case di produzione sono particolarmente attente a creare uno stretto connubio tra i prodotti della più alta vinificazione e l'art tout court. Di grande rilievo, per la perfetta ambientazione, è la mostra dell'autunno 2017 - settembre-novembre - a Château la Coste, in Provenza che dedica una mostra, all'aperto e nello spazio galleria progettato dall'architetto italiano Renzo Piano. Considerando il design, i dintorni e il paesaggio circostante, Penone ha selezionato attentamente le opere in un dialogo tra arte, architettura e natura. Le opere su carta, il lavoro di bronzo e marmo e la replica delicata a un singolo granello di sabbia sono inclusi in un contesto che evidenzia l'interesse di Penone per la natura natura e per l'identità nella società industriale
Kiki Kogelnik (1935-1997) è stata una delle principali protagoniste della cultura pop. Pittrice e scultrice austriaca. Kiki aveva studiato all'Accademia di Belle Arti di Vienna e si era trasferita a New York nel 1961, in un periodo cruciale in cui si creavano i presupposti per un'affermazione mondiale dell'arte americana. Iniziò come astrattista, sotto l'influenza di
Serge Poliakoff dell'Ecole. Kogelnik era vicina ad un altro espressionista astratto, l'artista americano Sam Francis, e trascorse con lui, nel 1961, alcuni mesi a New York e a Santa Monica, in California. Kogelnik si è era poi trasferita a New York nel 1962, dove si inserì nella cerchia artistica di Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Andy Warhol, Larry Rivers, Tom Wesselmann, Joan Mitchell, Robert Rauschenberg e Jasper Johns
Simpatico, questo set familiare, sul quale è stata chiamata un'ottima fotografa, specializzata nelle immagini d'arte, scattate sotto l'acqua. Una famigliola - padre, madre e due bambine - si riunisce in piscina, dopo aver bene accentuato il trucco con il mascara perchè l'occhio rimanga espressivo anche nell'ambiente subacqueo. Vogliono festeggiare insieme il pancione della mamma. E così avviene. Si trattiene il fiato e ci si immerge. Belle, al di là del quadretto domestico, le immagini che la fotografa ceca Lucie Drlikova ha ricavato, come osserveremo nel video.
Il corpo del pittore, che era stato imbalsamato, come quello di un faraone, è praticamente intatto e nulla ha cambiato la forma dei baffi a manubrio che quasi ne incorniciano il volto. L'operazione - disposta dalla magistratura spagnola - è avvenuta 28 anni dopo la morte. La richiesta del test genetico è stata presentata da parte di un'indovina di 61 anni, Pilar Abel, nata come il pittore a Figueras, una piccola città nel nord della Catalogna. Pilar avrebbe saputo dalla propria nonna di essere figlia del pittore e, certamente, deve aver presentato ai magistrati alcune prove inoppugnabili della frequentazione della madre con il celeberrimo artista.
Dopo l'uscita degli ultimi visitatori del teatro Museo Dalì di Figueras - dove l'artista è sepolto - è iniziato l'intervento di rimozione della lastra del sarcofago che pesa più di una tonnellata. Un argano ha poi estratto la bara, che è stata aperta. Il prelievo ha riguardato i capelli, le unghie e due ossa lunghe. L'intervento, inteso globalmente, è durato poco meno di quattro ore