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Al tempio di Romolo: Lacus luturnae. La fontana sacra del Foro Romano


 
[box type=”note” ]LACUS IUTURNAE – La fontana sacra del Foro Romano
Largo della Salara Vecchia – Roma
6 marzo –20 settembre 2015
Orari 08.30–16.00
fino al 15 marzo
Uscita dall’area archeologica 17.00
08.30–16.30
dal 16 all’ultimo sabato di marzo
Uscita dall’area archeologica 17.30
08.30–18.15
dall’ultima domenica di marzo al 31 agosto
Uscita dall’area archeologica 19.15
08.30–18.00
dal 1 al 20 settembre
Uscita dall’area archeologica 19.00
Chiuso 1 maggio
Biglietto Intero € 12,00; ridotto € 7,50
(riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente)
Lo stesso biglietto consente l’accesso al Colosseo,
al Foro Romano-Palatino
È valido 2 giorni per un solo ingresso al Colosseo
e un solo ingresso al Foro Romano-Palatino
I biglietti sono acquistabili online sul sito www.coopculture.it
Informazioni tel. +39.06.39967700
e visite guidate www.coopculture.it
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[googlemap src=”https://maps.google.it/maps?q=Foro+Romano,+Roma,+RM&hl=it&ll=41.892502,12.486327&spn=0.009568,0.008626&sll=41.442726,12.392578&sspn=9.862214,8.833008&oq=foro+romano&t=m&z=16&iwloc=A” width=”200″ height=”300″ align=”alignright” ]Tornano ad essere visibili al pubblico sette sculture legate al contesto del lacus Iuturnae, la fonte di Giuturna situata nel Foro Romano. Tra le più importanti nell’antica Roma, le sue acque erano ritenute salutari. È il Tempio di Romolo che accoglierà  fino al 20 settembre questo prezioso gruppo scultoreo conservato nell’Antiquarium forense, da molti anni chiuso al pubblico e il cui restyling è in corso per una riapertura prevista entro l’anno.
L’esposizione, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma con Electa, riunisce le opere emblematiche legate al mito dei Dioscuri e si avvale della curatela scientifica dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte.
Il gruppo scultoreo dei due divini fratelli con i rispettivi cavalli e l’ara, che sui quattro fronti riporta immagini legate alla loro leggenda, insieme ad una ieratica statua di Apollo e al puteale in marmo bianco del pozzo della sorgente. Il puteale perfettamente conservato riporta due iscrizioni che ricordano il magistrato Marcus Barbatius Pollio (I sec. a.C. età augustea), il quale lo dedicò a Giuturna. Iuturnai sacrum si legge, in riferimento alla ninfa con la quale i romani personificarono – come d’uso – la fonte sacra. I due miti del lacus Iuturnae sono collegati tra loro, in quanto la leggenda vuole che i Dioscuri siano apparsi ai Romani per guidarli contro i Latini nella battaglia al Lago Regillo (499 a.C.) per la difesa di Roma. Furono poi visti abbeverare i loro cavalli alla fonte di Giuturna e annunciare in città la vittoria.
cavallo
 
La sorgente, che scaturiva ai piedi del Palatino tra il Tempio di Vesta e quello dei Castori (come i Romani chiamavano i Dioscuri privilegiando il nome di uno dei due gemelli divini, Castore), fu individuata dagli scavi di Giacomo Boni nel 1900. Più tardi, negli anni Ottanta, è stata oggetto di studio e ricerca da parte dell’Istitutum Romanum Finlandiae.
Il gruppo dei Dioscuri fu trovato in pezzi nella vasca della Fonte di Giuturna e in seguito ricomposto, come risulta evidente dall’attuale stato di conservazione, al punto da far supporre che le statue fossero state intenzionalmente colpite. La mostra ha offerto l’occasione di restaurare le opere esposte e risarcire le lacune con malte che favoriscono la lettura delle parti originali. Il gruppo in stile arcaico è databile tra la fine del II a.C. sec. e l’inizio del I sec. a.C.
Di età augustea il puteale, stando all’iscrizione riportata, mentre l’ara risalirebbe al II sec. d.C. Sui quattro lati vi sono raffigurati i Dioscuri, su un lato Giove e su un altro Leda, genitori dei gemelli, e sulla quarta faccia una figura femminile con una fiaccola, forse Giuturna.
La statua di stile arcaizzante di Apollo, databile al I-II secolo d.C., che completa la rassegna nel Tempio di Romolo è uno splendido esemplare in marmo greco che probabilmente decorava il vicino edificio dove aveva sede l’amministrazione delle acque e degli acquedotti (Statio Aquarum).
L’area archeologica da cui provengono le preziose sculture, è a poca distanza dal Tempio di Romolo dove sono presentate e torna adesso ad essere visibile al pubblico. Il punto dove sorgeva la fonte è facilmente identificabile: resta visibile il bacino con al centro il calco dell’ara, il cui originale è adesso in mostra. Un’edicola sacra, probabilmente il tempietto dedicato a Giuturna, e l’edificio in mattoni della Statio Aquarum che in origine doveva essere decorato da numerose sculture, completano il sito della fonte più importante a Roma, sin dall’età arcaica. Tutte le sculture esposte sono state oggetto di accurati interventi conservativi finalizzati alla presentazione al pubblico.