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Alberto Savinio, il sogno surrealista del fratello di De Chirico


Alberto Savinio con la moglie Maria Morino
Alberto Savinio con la moglie Maria Morino

 
 
Alberto Savinio, Ritratto di Vincenza Morino, 1931, matita su carta, cm32x 24,5
Alberto Savinio, Ritratto di Vincenza Morino, 1931, matita su carta, cm32x 24,5

Artista poliedrico e sorprendente, Savinio ha spinto la sua ricerca oltre i confini della musica, suo approdo iniziale, a coinvolgere la scrittura e ancora, più avanti, la pittura, in un lungo percorso che lo vedrà fondamentale protagonista del fermento avanguardista di primo novecento. In mostra saranno esposte opere grafiche, disegni a matita ma anche alcune litografie, rare nell’esperienza saviniana, e dipinti compresi nell’arco temporale tra la fine degli anni venti e la metà del secolo. Una panoramica articolata all’interno della quale – alla Galleria sono accostate una quindicina di opere diverse per tecnica esecutiva e destinazione; una selezione che ben riflette lo spirito dinamico dell’artista, e in cui dominano concetti emblematici e tematiche ricorrenti nella sua riflessione.
Alberto Savinio, Studio per la madre. Bozzetto, tempera su carta, 1950, cm 35x26 «Queste figure composite che io chiamo “poltromamma” e “poltrobabbo” mi hanno anche dato la riprova naturale di come nascono le figure mitologiche. L’unione di un uomo e di un cavallo finisce per comporre un centauro. L’unione di mio padre e della poltrona sulla quale egli soleva sedersi, finì per comporre un poltromo.» Alberto Savinio, 1947
Alberto Savinio, Studio per la madre. Bozzetto, tempera su carta, 1950, cm 35×26
«Queste figure composite che io chiamo “poltromamma” e “poltrobabbo” mi hanno anche dato la riprova naturale di come nascono le figure mitologiche. L’unione di un uomo e di un cavallo finisce per comporre un centauro. L’unione di mio padre e della poltrona sulla quale egli soleva sedersi, finì per comporre un poltromo.»
Alberto Savinio, 1947

Un mondo magico, dove classicismo e ironia si fondono in una dimensione spaesante, misteriosa  e fantastica. Uomini-animali, come nel foglio “Promenade” del 1947, i cui personaggi sono una coppia di centauri, ma anche in “Penelope”, una tempera su carta inedita, del 1940 circa, che ritrae la donna-uccello protagonista di molti lavori di Savinio. Dell’anno seguente i due ritratti di Andrea Emo, filosofo di spicco e amico dell’artista, e della moglie Giuseppina alle cui spalle si apre la residenza di proprietà, la magnifica villa cinquecentesca di Battaglia Terme. La piccola e preziosa tela “Les graces insulaires” presente in mostra si riferisce al periodo parigino dell’artista che insieme al fratelloGiorgio De Chirico sarà parte del gruppo de Les Italiens a Paris.
 
Alberto Savinio, Penelope  1940 circa, Tempera su cartone cm 34,5x25
Alberto Savinio, Penelope 1940 circa, Tempera su cartone cm 34,5×25

 
 
 
Alberto Savinio, Les graces insulaires, 1928, Olio su tela, cm 35x27
Alberto Savinio, Les graces insulaires, 1928, Olio su tela, cm 35×27

Alberto Savinio, Promenade, 1947, matita su carta, cm 25,5x33,5
Alberto Savinio, Promenade, 1947, matita su carta, cm 25,5×33,5

 
 
A completare la rassegna una decina di disegni su carta tra i quali la china da cui sarà ricavata una delle due litografie che accompagnano il racconto “La nostra anima”, dello stesso Savinio, ma anche l’interessante bozzetto per la scenografia dello spettacolo teatrale dell’Edipo del 1948, e ancora uno studio del 1950, metaforico ritratto della madre, in cui la figura umana è inglobata nelle fattezze di una poltrona. Particolarmente suggestivo infine l’arazzo che chiude la mostra; si tratta della trasposizione di un’opera saviniana realizzata dalla moglie Maria Morino.
Alberto Savinio. Il sogno di un poeta
Inaugurazione: 15 marzo 2014, dalle 18:00
Durata: dal 15 marzo al 4 maggio 2014
Orari: Dalle 17:00 alle 20:00 – Chiuso il lunedì
Galleria dell’Incisione
Via Bezzecca 4 – 8 Brescia
Tel. 030-304690 – Fax 030-380490
Alberto Savinio, Ritratto di Gioietta, 1951
Alberto Savinio, Ritratto di Gioietta, 1951

 
NEL VIDEO FILMATO, UN VIAGGIO TRA LE OPERE DI SAVINIO
Girolamo De Simone suona e trascrive “Les chants de la mi-mort” (estratto) di Alberto Savinio. Esecuzione – performance alla Mostra d’Oltremare, 21 febbraio 1992. Trascrizione di Girolamo De Simone. Nel video, oltre alle note dell’artista, scorrono le immagini dei suoi quadri

 

 

 
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