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Amazon diventa galleria d'arte, forte preoccupazione in Italia


Allarme rosso per il mercato dell’arte, che già sta attraversando un periodo molto difficile. La super-concentrazione dei capitali e dei siti di vendita – soprattutto negli Stati Uniti – provocherà certamente una concentrazione nelle mani di pochi operatori del mercato di opere d’arte. Il rischio reale è che i mercati locali e nazionali siano totalmente annullati – e, con essi, gli artisti – che gli acquisti avvengano soltanto su siti sempre più specializzati, sia nell’offrire garanzie di autenticità che nel proporre una gamma di prezzi così ampia, da coprire ogni utente, da chi ha poche decine di dollari da investire a decine milioni di dollari o di euro. I siti tendono infatti ad assegnare un valore stabile alle opere trattate. Ciò assimilerà sempre più i dipinti alla carta-moneta, abbattendo o annullando, di fatto, il valore di tutto quanto non passa attraverso quei siti.
Per la libertà di espressione e di mercato non può che essere letta con grande preoccupazione, la notizia che  Amazon – dopo aver acquistato il Washington Post – ha lanciato l’apertura della sezione “arte” nel proprio sito. Nella nuova sezione si potranno comprare oltre 40mila opere d’arte provenienti da circa 150 gallerie e venditori singoli, di diverse tipologie e prezzo. Soltanto i dipinti, in questo momento in vendita, sono circa 14mila. Da dipinti venduti a pochi dollari a un’opera (Flower), di Andy Warhol, acrilico posto in vendita a milione e 500mila euro; tante le litografie di Chagall, a costi che raggiungono gli 80mila dollari. In questo momento l’opera dal costo più elevato è di Norman Rockwell (4,85 milioni di dollari). Le immagini degli originali possono essere osservate con notevoli ingrandimenti e collocate virtualmente in una stanza per osservarne l’effetto.