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Amore, arte e tradimento. Chi era Olga, la danzatrice che restò per sempre la signora Picasso


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La figura di Olga Picasso è stata al centro di un’approfondita analisi al Musée national Picasso-Paris (mostra dal 21 marzo al 3 settembre 2017).

Lui e Olga, nonostante Picasso si fosse fisicamente staccato da lei, restarono sposati. Fu lei ad essere Madame Picasso, fino alla morte, avvenuta nel 1955. Ma chi era questa bella signora dall’espressione malinconica? Figlia di un colonnello, Olga Khokhlova era nata nel 1891 a Nizhyn, una città ucraina dell’Impero russo. Nel 1912 entrò nella compagnia prestigiosa e innovativa dei Balletti Russi, guidata da Serge Diaghilev. Nella primavera del 1917 incontrò Pablo Picasso, mentre l’artista stava preparando, su invito di Jean Cocteau, scene e costumi per il balletto Parade. La ragazza lasciò poi il gruppo per viaggiare in Sudamerica e, successivamente, per convivere con Picasso, a Barcellona. La madre del pittore, all’inizio, era molto preoccupata dall’idea che il figlio volesse sposare una straniera; così Pablo le donò un dipinto in cui Olga è rappresentata come una ragazza spagnola. Più tardi la coppia tornò a Parigi e regolarizzò il proprio stato il 12 luglio 1918, nella Chiesa ortodossa di rue Daru. Il pittore ebbe come testimoni Jean Cocteau, Max Jacob e Guillaume Apollinaire.

a picasso olga
Modella per eccellenza del periodo classico di Picasso, Olga appare nei dipinti e nei disegni del marito con una linea sottile ed elegante, influenzata da Ingres e da Raffaello. Dire Olga, nel percorso artistico picassiano, significa parlare di un ritorno all’ordine e di un ritorno alla figurazione, in cui s’avvertono echi metafisici. La giovane donna è spesso rappresentata con sguardi e atteggiamenti malinconici, seduta, mentre legge o scrive; e nell’atto della scrittura, presumibilmente emerge il contatto doloroso con la famiglia d’origine, che vive un momento tragico della storia. Mentre, infatti, i coniugi Picasso godono dei vantaggi dell’ascesa sociale, grazie al riconoscimento crescente nei confronti dei lavori del pittore, Olga soffre per i familiari e per le sorti inappellabili della Russia imperiale, duramente colpita dalla Grande Guerra e destinata a crollare sotto l’azione dei comunisti. Là si soffre la fame e lei, a Parigi, sente il dolore di una distanza incolmabile, resa ancor più tragica dalla morte del padre.

Dopo la nascita del figlio, Paul – 4 febbraio 1921 -, Olga diventa l’ispiratrice di numerose opere dedicate alla maternità, composizioni che, nel corpus di Picasso, hanno una dolcezza unica. Le scene di famiglia e i ritratti di Paul testimoniano una felicità che fiorisce, in particolare, nelle forme senza tempo che corrispondono alla nuova attenzione dell’artista per le antichità e per il Rinascimento, sulla linea dei ricordi del viaggio in Italia riaccesi dal soggiorno estivo di Fontainebleau (1921), dove, nel Cinquecento, avevano dipinto i grandi manieristi italiani.

Ma quell’attimo fissato nell’eterno della forma e della discendenza, viene poi frantumato, sotto il profilo esistenziale, dal pittore. La separazione avverrà a causa degli sviluppi dell’incontro dell’artista, nel 1927, con Marie-Thérèse Walter, una giovane donna di 17enne che sarebbe divenuta l’amante dell’artista. La storia venne scoperta da Olga nel 1935 quando un amico la informò che la Walter era incinta. Immediatamente, la signora Picasso, insieme al figlio Paul, lasciò il tetto coniugale e viaggiò verso il sud della Francia, presentando successivamente istanza di divorzio. Picasso rifiutò.

La discendenza
Paulo, che morì il 5 giugno 1975, si sposò con Emilienne Lotte. Ebbero due figli: Pablito (nato il 5 maggio 1949 – il 2 luglio 1973) e Marina (nata il 14 novembre 1950).
Nel 1990, Marina fondò un orfanotrofio a Thu Duc, in Vietnam (ex base militare). La fondazione ha anche organizzato la realizzazione di nuovi pozzi artesiani all’interno del Vietnam, manda regolari spedizioni di latte agli orfanotrofi e agli ospedali, concede sussidi per l’agricoltura e borse di studio agli studenti.
www.museepicassoparis.fr/exposition-olga-picasso/

 
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