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Trovata ora nella Tomba etrusca della Salamandra, in provincia di Viterbo. Cos’è, a cosa serviva, cosa rappresenta

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale ha comunicato poco fa il ritrovamento di un importante oggetto nel sepolcro messo in luce durante i lavori di restauro e consolidamento diretti dalla Soprintendenza stessa nell'ambito della programmazione triennale nell'area della Tomba della Regina

Scavi per le reti urbane. Cosa hanno trovato in questi giorni ad Aquisgrana. Le radici romane. L’origine del nome

Il tratto portato alla luce è lungo 7 metri e prosegue sotto strada e case. La muratura ha uno spessore di 90 centimetri. I resti delle antiche fortificazioni risalgono probabilmente al III secolo d.C. Le scoperte archeologiche raccontano una storia affascinante: dopo le devastazioni causate dalle incursioni di popolazioni franche nel III secolo d.C. l'intera collina del mercato fu fortificata con un massiccio muro a torri circolari e un ampio fossato, scoperti in precedenza sul Katschhof.

Demoliscono officina. E, sotto, le scoperte. Torre e affreschi. Un quartiere romano che verrà cancellato. Sorgerà condominio

È composto da diversi isolati urbani, scanditi da tre strade e un vicolo, dotati di tubazioni che garantiscono l'evacuazione delle acque piovane e reflue, alcune delle quali si intersecano. Il quartiere subì diverse riqualificazioni durante la sua fase di occupazione (dalla metà del I secolo fino al III secolo e poi – dopo una fase di abbandono – nel IV e V secolo ).

Scoperto un pozzo medievale. Da qui si dipartono stanze sotterranee. Cos’era questo luogo? Le ricerche degli archeologi

Il luogo poteva essere utilizzato come "bunker" nel caso di incursioni nemiche? Sono presenti anche specifici allestimenti per regolare il flusso e chiudere parzialmente o completamente le gallerie. La presenza di un abbeveratoio con anello di fissaggio indica anche la presenza temporanea di piccoli animali. Numerose cavità sono state scavate nelle pareti delle stanze per ospitare dispositivi di illuminazione e vari sistemi di sospensione. Altri allestimenti suggeriscono misure difensive, come passaggi stretti o chiusure parziali delle gallerie.

Scoperta sotto terra una mastaba ricca di affreschi di 4300 anni fa. Scene quotidiane bellissime, di un mondo dolce e incantato

Servivano essenzialmente come casa per l'anima, dopo la morte, e ospitavano sepolture familiari con diversi pozzi sepolcrali che fungevano da "stanze". Una seconda camera conosciuta come serdab sarebbe stata utilizzata per contenere oggetti essenziali per il defunto, come vestiti, oggetti preziosi, birra e grano.

Archeologia a colpo d’occhio. Cos’è una tegola romana con resti ossei. Scoperta ora un’area rara per la romanità

La zona era discosta rispetto al centro, ma qualche segno di occupazione, pur rado, esiste. La città gallo romana - che era stata fondata nel I secolo a.C. - si sviluppava nella piana. Fu solo nel agli inizi del IV secolo che venne abbandonata in favore di una rifondazione su un altopiano affacciato sul fiume

“Quelle finte grotte romane sono vere!” Importante scoperta sotto una villa ottocentesca a Napoli. Non solo scenografia

Grazie alla collaborazione con le Università “Orientale” e del Molise, sono già emersi nuovi importanti dati che documentano la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizzati in parte per la realizzazione delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentesco (1817-1819) progettate dall’architetto Antonio Niccolini