Il filmato dei ritrovamenti. Gli scavi portano alla luce ricchissima villa romana del IV secolo che era un tripudio di mosaici e di "marmi" colorati. Tremila metri di superficie abitabile, un grande giardino al centro, circondato da un portico colonnato. Terme domestiche con calidarium e frigidarium
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Siamo talmente abituati alla bellezza di questo manufatto che spesso non ci chiediamo perchè abbia questa forma e quali siano stati i passaggi - funzionali, architettonici, linguistici e antropologici - che ne hanno modellato la struttura definitiva
L'opera - realizzata in fibra di vetro - pesa 200 chili ed è alta 7,6 metri. Heine, il padrone di casa, ha detto: "Lo squalo voleva esprimere il sentimento di chi si sente totalmente impotente di fronte ai disastri della storia. Al tempo stesso essa dice qualcosa sull'energia nucleare, su Chernobyl e Nagasaki"
La bocciatura del primo progetto dell'insigne architetto veneto. La mostra racconta il mito del ponte, ma contemporaneamente parla di un ponte concreto e reale da 500 anni, il ponte di Bassano, disegnato da Palladio, distrutto e ricostruito più volte in un’epopea che dal Settecento del Ferracina giunge al presente del ‘Ponte degli Alpini’. Il racconto della mostra si snoda a partire da disegni originali di Palladio, libri cinquecenteschi, mappe antiche, dipinti del Settecento, fotografie di fine Ottocento, modelli di studio contemporanei
Grande importanza avrà, nell'ambito della ricostruzione, un documentario immersivo a 360 gradi, realizzato da una società di giornalisti parigini, guidati dal rettore della cattedrale. Con il mouse è possibile osservare la chiesa in ogni punto nel suo insieme. Il lavoro è stato tre mesi prima dell'incendio che ha devastato la chiesa parigina. Secondo le Figaro, la Francia sta già lavorando su queste immagini, impostando per ogni sezione, in continuità, una banca dati fotografica
Di lui si sa pochissimo, nonostante sia stato un autore dotato di una carica onirica intensa, così da essere apprezzato, secoli dopo, da Breton e dai surrealisti. Il mistero è moltiplicato dal fatto che, dopo la sua morte, nella bottega napoletana l'opera fu continuata dal pittore connazionale Didier Barra, sicchè si era pensato che monsù Desiderio fosse lui, come risulta da antichi inventari
“Igloos” (2018), la mostra dedicata a Mario Merz (Milano, 1925-2003), tra gli artisti più rilevanti del secondo dopoguerra, riunisce il corpus delle sue opere più iconiche, gli igloo, datati tra il 1968 e l’anno della sua scomparsa. Il progetto espositivo, curato da Vicente Todolí e realizzato in collaborazione con la Fondazione Merz, si espande nelle Navate di Pirelli HangarBicocca e pone il visitatore al centro di una costellazione di oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, un paesaggio inedito dal forte impatto visivo
Da tempo le soluzioni di eccessiva linearità, scaturite da un approccio minimalista o brutalista nell'ambito dell'interior design, vengono compensate con idee preziose che traggono spesso motivo dagli allestimenti museali o dalle mostre temporanee dei grandi musei essenzialmente dedicate agli oggetti o a ritrovamenti archeologici. La casa diviene pertanto un angolo di museo, che sottolinea la preziosità dei soprammobili o degli oggetti di design esposti. Un tempo erano le vetrinette ad assumere questa funzione, oggi sono le nicchie geometriche. Le soluzioni ad incasso permettono anche di creare un'intera parete di illuminazione soffusa per ogni pezzo esposto, ottima per illuminare indirettamente e colorare, con riflesso, le zone di disbrigo o di transito