Loredana Nemes vive a Berlino dal 2001 quando ha iniziato il suo lavoro fotografico.
La serie "Beyond" parla di un incontro senza uscita. Viviamo tutti vicino a persone con le quali difficilmente comunichiamo. Ogni giorno attraversiamo luoghi che rimangono alieni e misteriosi. Per alcuni di noi, quelli potrebbero essere caffè turchi o arabi nei quartieri berlinesi di Kreuzberg, Neukölln e Wedding. Solo gli uomini entrano, bevono tè, guardano il calcio, conversano. Si siedono dietro i vetri smerigliati dei loro caffè maschili e lo sono inaccessibile, quasi invisibile, per le persone (letteralmente) che passano al di fuori. Cosa succede lì dentro? Cosa c'è da scoprire?
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Il percorso a Venezia.Fu Andy Warhol ad offrire a LaChapelle il suo primo incarico professionale fotografico per la rivista Interview magazine. Inoltre lavora per copertine e servizi fotografici di riviste, fra cui Vanity Fair, GQ, Vogue, The Face, Arena Homme e Rolling Stone. Il primo libro fotografico, dal titolo LaChapelle Land, permise al fotografo di far conoscere il suo stile: fotografie dai colori molto accesi, a volte oniriche, a volte bizzarre. Il successivo Hotel LaChapelle (uno dei libri fotografici più venduti di tutti i tempi) contiene svariati scatti di celebrità. Le sue foto sono descritte come barocche, perfino eccessive, caratterizzate dalla solita spiccata ironia.
L'artista, insignita del Premio finalisti del Nocivelli 2018, analizza brevemente la propria opera: "Mi chiedevo dove finisse la memoria vissuta, se esiste della stessa una matrice, come un dna che persiste oltre la dimensione del tempo lineare. Celeste Terrestre, questo è il nome del progetto complessivo, intende esprimere e rappresentare le due dimensioni che compenetrano l'umano, ad ogni latitudine e in ogni tempo"
Obscura rappresenta per me un progetto in divenire, uno spazio aperto, una ricerca che si arricchirà nel tempo di nuovi personaggi, di esperienze entusiasmanti e di stimolanti incontri. Ebbe inizio nel 2010 quando mi capitò d’imbattermi in una famosa fotografia di Pablo Picasso, nella quale l’artista mediante una penna ottica creava disegni in una situazione di completa oscurità. Quell’opera m’incuriosì così tanto da spingermi a cercare di comprendere quali fossero le modalità di scatto. Iniziai quindi un percorso di sperimentazione, scattando nel buio più totale con l’ausilio di una torcia elettrica. Fotografai scorci di ambienti domestici, persone a me care, fino a ritrarre importanti personalità del mondo dell’arte e della fotografia
Stile arte intervista l'artista insignita del secondo premio nella sezione Fotografia, al Nocivelli 2018. "Siamo in un momento storico in cui le identità nazionali, religiose, culturali, si stanno scontrando e ridefinendo più che in passato. Queste lotte stanno mettendo molte persone di fronte alle più profonde e ancestrali paure: la paura di perdere chi siamo, la paura di trasformare un sistema di pensiero ereditato, che crediamo ci definisca. La paura, forse, di vedersi riflessi nell’altro. Con quest’opera tento di spingere l’osservatore a trovare affinità fra l’intimo e il collettivo, nel tentativo di stimolare un nuovo “attraversamento” della linea che ci divide dall’altro, qualunque esso sia".
Un cielo plumbeo, costante. L'estremo freddo. La neve. Le case calde, il fuoco. Come vivono oggi, Hansel e Gretel, tra Finlandia, Germania e Danimarca? Joakim Eskildsen (Copenaghen 1971) ha documentato splendide scene di un maschietto e di una femminuccia, nella quotidianità. L'artista si è formato con la fotografa della Royal Court, Rigmor Mydtskov, ed ha studiato presso l'Università di Arte e Design di Helsinki, dove ha imparato l'arte del bookmaking con Jyrki Parantainen e Pentti Sammallahti. Collabora spesso a progetti con la scrittrice Cia Rinne e tra le sue pubblicazioni figurano Nordic Signs (1995), Bluetide (1997), iChickenMoon (1999), il portfolio al-Madina (in collaborazione con Kristoffer Albrecht e Pentti Sammallahti 2002) e il libro The Roma Journeys (Steidl 2007). Attualmente sta lavorando a tre progetti di libri fotografici e mostre, American Realities, Cuban Evolution e Home Works. Joakim vive e lavora a Berlino
Oggi le loro opere sono giganteschi pannelli fotografici, dominati da una caleidoscopia simmetria speculare, dotati di cromatismi molto accesi e traslucidi. L'effetto è quello che potrebbe essere suscitato dalle vetrate di una cattedrale pop. Uniti, nell'opera e nella vita - non appena è stato possibile si sono sposati - appaiono sempre - o quasi - nelle loro opere con quello sguardo volutamente sorpreso dalla complessità del mondo contemporaneo, che essi stessi contribuiscono a costruire. Gli abiti che indossano sono sempre quelli di un'eleganza démodè che spiazza lo spettatore. Potrebbero essere - ormai - anziani docenti universitari, capi contabili in una grande azienda, seri borghesi inclinati all'indignazione
E' raro trovare una donna che rimanga totalmente femminile, quando intraprende carriere all'interno delle quali esiste una predominanza dell'elemento maschile. Anziché modellare se stessa, assecondando la femminilità, assume espressioni, modalità e aggressività maschili, in direzione di quella che in realtà è una tendenza: la miscidazione e l'annullamento dei caratteri sessuali. Eppure la dolcezza è un'arma invincibile. La dolcezza risoluta crea il mondo. Osserviamola in questi ritratti fotografici dell'Ottocento
Bodypainting e camouflage. La pittura del corpo e le decorazioni mimetiche si uniscono in una connessione stretta, che attinge alla natura e ai comportamenti finalizzati all'invisibilità. L'abilità del pittore di camouflage con bodypainting è quella di rendere la modella o il modello totalmente trasparenti, appena rilevabili grazie alla tenue linea della silhouette. Naturalmente l'artista si pone davanti al corpo da dipingere, en plein air, davanti al paesaggio o alla veduta scelte
Eīhwaz è un ottimo selettore di fotografi post-romantici o caratterizzati da una sorta di tormento nichilista. Per questo predilige i propri conterranei, artisti-fotografi del Nord o del Centro Europa, che cercano nella grana dell'immagine, dissolvendola, nel riflesso; al contrario della ciarliera e cantata fotografia di stampo americano. Le opere dell'italianissimo Roberto De Mitri sono state scelte da Eīhwaz per un video, che qui vi mostriamo. Il fotografo italiano ricerca nella materia più lieve, come polvere su un dagherrotipo; tracce di ciò che esiste ed è esistito, ombre e veli, come vecchie farfalle rinsecchite sulla carta e polveri d'argento ossidate