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Posts published in “I santi nell’arte”

Quattro coronati, i santi dipinti che proteggono la massoneria

Da Nanni di Cambio a Jacopo Ligozzi le figure degli scalpellini che furono sacrificati in quanto cristiani.I Quattro Santi Coronati appaiono misteriosamente tanto in affreschi, quanto in sculture e dipinti, fino a giungere al complesso serbatoio iconografico della massoneria, dalla quale sono stati indicati – in virtù di una consonanza “corporativa” – quali protettori celesti. In alcuni dipinti sono raffigurati come un gruppo di artefici (scalpellini, carpentieri e muratori) che viene annientato dalla violenza dei pagani soldati imperiali a causa dell’adesione al Cristianesimo. In altre realizzazioni artistiche vengono rappresentati nelle stesse pose dei Padri della Chiesa

La pernice e il pavone – Il significato nella pittura antica

“Come una pernice che cova uova da lei non deposte è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia. A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle e alla fine diverrà uno stolto”. Così scrive Gerolamo, Padre della Chiesa, avvalorando la connotazione negativa attribuita alla pernice, emblema del guadagno illecito

Lunedì dell'Angelo, ecco la meravigliosa creatura divina nella pittura

Il soggetto dell'angelo del Lunedì non è particolarmente diffuso nell'arte e trova particolare attenzione durante il Seicento, nel periodo dominato dal tenebrismo e dal barocco. L'episodio glorioso della Resurrezione non è ancora conosciuto dalle pie donne. Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salòme andarono al sepolcro con l'intento di cospargere il cadavere di Cristo con oli ed essenze. Ma trovarono il grande masso che chiudeva l'accesso alla tomba spostato

Cosa vuol significare una stella dipinta sull’abito della Madonna?

Nonostante in origine sia nata sulla base di una concezione di origine pagana riferita alla dea Venere, nel medioevo la chiesa cattolica la fa propria divenendo la principale promotrice di questo simbolo e favorendone, in questo modo, una sempre maggiore diffusione. Fra coloro che nel corso dei secoli lo hanno adottato ci sono anche affermati artisti. Molte infatti le opere in cui compare l’étoile, la stella. Tra queste, per esempio, si possono citare quelle di Filippino Lippi (1457-1504), figlio d’arte (il padre Filippo è stato anch’esso un pittore), che è solito dipingere sulla veste di Maria un piccolo segno dorato, la maris stella, appunto. Di modeste dimensioni, ma non per questo poco visibile, sembra risaltare quasi brillando di luce propria, attirando l’attenzione su di sé e sulla Vergine stessa.

Giovanna Bruschi, sul vertice e nel vortice dello spirito. L'ascesi di Angela in acquaforte

In esse sono ben visibili i tratti dominanti della sua arte, e le varie fasi di un linguaggio maturato attraverso le ambientazioni e paesaggi “totali” e misticheggianti, aderenti alla lezione dei suoi maestri, tra i quali Gerardo Dottori, di cui inizialmente ripropone come leit-motif la formula paesaggistica di «aeropittura» futurista. Ne nascono composizioni ritmiche munite di una grammatica visiva (forme, linee, sfumature) che ripetono moduli decorativi, forme crescenti e decrescenti in ritmi concentrici o radiali espandendosi in senso circolare dall’interno all’esterno o viceversa, forme quindi «assetate d’Oltre» come sottolinea la sua stessa biobibliografia

Vergine delle rocce: dal numero magico ai misteri del quadro-enigma di Leonardo

Roberto Manescalchi ci porta in un viaggio appassionante dedicato al celeberrimo dipinto: dal confronto tra l'opera del Louvre con quella londinese alla ricostruzione del progettato polittico, dai disegni alle repliche e alle copie che costituiscono un'enciclopedia di variazioni stilistiche attorno allo stesso modello che ebbe un impatto sconvolgente sulla pittura

Cosa significa l’asinello nei quadri e nel presepe? E cosa significa il bue?

Il ruolo ambivalente dell’umile cavalcatura nelle opere d’arte. La valenza positiva dell’animale nei dipinti religiosi, dove esso appare anche come rappresentazione dei popoli pagani. Nel mondo greco e nel Rinascimento la bestia da soma significò l’acuta sordità della mente, nonostante i lunghi orecchi

Caravaggio, c'è un Angelo dietro la finestra. La scoperta di Nadia Scardeoni apre nuove strade di ricerca

La ricercatrice, ha lavorato nei termini del restauro virtuale, portando in luce la figura. La nostra verifica conferma la portata della scoperta.Il simbolo di Matteo è un angelo, come un'aquila indica Giovanni, un toro indica Luca, un leone indica Marco. L'angelo ha una funzione segnalatrice che viene velata dalla finestra, ma insiste dietro ad essa come un'ombra attiva, sia sotto il profilo visivo che semantico. Accanto a questo piano simbolico l'Angelo ha una funzione visiva - il rivelarsi come una presenza attiva sulla parete claustrofobica del dipinto -. L'angelo inoltre è saldamente connesso con l'Annunciazione, con l'accettazione della paternità da parte di Giuseppe, con l'Annuncio ai pastori, con La resurrezione e si trova negli episodi evangelici che qui abbiamo accennato, nel Vangelo di Matteo stesso

Un autoritratto di San Francesco? Il disegno del santo fu autenticato da frate Leone

Un’attenta analisi della Chartula d’Assisi permette di evidenziare l’opera grafica del Santo che, alla base della Tau, reca il volto irsuto del frate che invoca la benedizione per il confratello/ A careful analysis of Chartula of Assisi allows you to highlight the graphic work of the saint who, at the base of the Tau, shaggy bears the face of the friar who invokes the blessing for brother