Tra gli effetti illusionistici basilari per le opere di street art vi è un profondo, illusorio buco, dipinto con i gessetti sull'asfalto. Da quella finta cavità profonda, nella quale il pubblico ha l'impressione di poter sprofondare, gli artisti fanno poi emergere personaggi, disegnano instabili ponti o fanno innalare giganteschi animali. Il finto buco crea profondità ed è basilare perchè, anche attraverso questo disegno, è possibile disporre di tre livelli d'altezza, che creano l'effetto tridimensionale
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Nel mondo delle immagini, l'avvicinamento alla pittura può avvenire con effetti da circo. Come per tanti giovani cinesi che da un paio d'anni visitano la mostra dei quadri in 3d, realizzati con le tecniche illusorie della prospettiva e della deformazione ottica. Vediamo il filmato
La prospettiva e la rappresentazione della realtà, in pittura, secondo un'aderenza al reale, svilupparono, nel tempo l'elaborazione di divertenti inganni ottici. Oggi li percepiamo come tali, ma un tempo essi erano finalizzati, ad esempio, a rendere più ampie e grandiose le chiese o a conferire, prima dell'avvento della fotografia, una verità rappresentativa altrimenti impossibile. Un inganno ottico per rendere più acuta e veritiera la realtà raffigurata. Come per questo aeroplano. Un semplice disegno, che non solo diventa tridimensionale, ma proietta tra sè e la parte inferiore del foglio un vuoto verticale sorprendente
L'iperrealismo si configura come una nuova tendenza artistica, in America e in Europa, tra la fine degli anni Novanta e il Duemila. Ciò che differenzia questo genere dal precedente fotorealismo - che si sviluppava, attorno agli anni Settanta-Ottanta - sempre a partire da un'immagine già sintetizzata, che in quel caso era una stampa fotografica - è un sempre maggior incidenza della verità lenticolare, attraverso il modello offerto dalla fotografia elettronica ad alta risoluzione
“Anamorfosi” è parola che appare nel Seicento e designa una certa specie di “depravazioni ottiche” fondate sui giochi della riflessione e della prospettiva. Si tratta di immagini distorte, mostruose e indecifrabili che, se viste da un certo punto dello spazio o riflesse con accorgimenti vari, si ricompongono, si rettificano, infine svelano figure a prima vista non percepibili. La conoscenza dei procedimenti per costruirle fu a lungo trasmessa come dottrina magica e segreta, finché a partire dal Cinquecento le immagini anamorfiche hanno cominciato a diffondersi Perché furono deformate scene e figure, rese leggibili da un solo punto di vista? Non era tanto la ricerca di una curiosità meravigliosa, come avvenne poi nel ’700 e nell’800, ma la necessità dell’applicazione pittorica di un concetto filosofico e teologico: al di là degli inganni dei sensi è possibile vedere, in scorcio, la verità di Dio
Se la rifondazione della cultura anamorfica è soprattutto italiana, gli sviluppi avverranno in altri Paesi europei...
Non è difficile dipingere, con un po' di "bistro" e altre matite per il trucco, l'amputazione orribile e comica, ad un tempo. Ciò che dobbiamo ricordare è però il fatto è che lo scherzo sortisce l'effetto voluto su un fondo nero. Per cui, nel caso di uno scherzo agli amici, durante una delle interminabili sere di stagione, sarà necessario procurarsi un cartoncino nero che appoggeremo al tavolo con noncuranza. Per il resto è tutto già pronto, perfetto. La mano viene girata solo all'ultimo momento. "Stavo dando da mangiare l'erba a un cavallo - racconta di averi detto agli amic l'"inventore" di questo disegno - quando lui mi ha morso qui e qui (smorfie di dolore immane)£. Divertente elogio ai prodigi della pittura
Un altro curioso inganno ottico, questa volta non provocato da un gioco prospettico, ma dal suo inverso, cioè dall'appiattimento di un immagine tridimensionale, causato dall'accomodamento dei dati che vengono elaborati dal cervello. Il trucco è basato sul fatto che la nostra percezione tende a individuare e ad annullare la tridimensionalità nel caso in cui, su piani diversi, ci appaia un immagine comprensibile. Più difficile da spiegare che da vedere. Ecco il filmato che svela il segreto
Un gioco divertente che si basa sulle grandi illusioni ottiche della pittura. Siamo in presenza di una bella anamorfosi, resa ancor più ingannatrice dalla presenza di elementi geometrici che accelerano notevolmente le vie di fuga. Ecco allora che, osservando il foglio non frontalmente, si dischiude una sorta di canale di caduta dell'acqua che immaginiamo produttore di gorghi. Lavoro molto divertente, ben eseguito. Ma ricordiamo che se, vogliamo applicarlo nel campo della street art o della decorazione di ampi spazi, dobbiamo sempre pensare che il buco sarà tale solo se osservato da una certa angolazione, come quella che vediamo nella fotografia
Quattro giganti anamorfosi tridimensionali raffiguranti realistiche scene di strada. Una di queste, che arriva a raggiungere i 4071 metri quadrati di superficie, ha fatto entrare l'artista francese Francois Abelanet nel libro dei Guinness Word Record nella sezione "La più grande anamorfosi (ovvero raffigurazione di un oggetto secondo una prospettiva diversa da quella centrale) del mondo". In occasione della presentazione dei nuovi Renault trucks ecco comparire in piazza Bellecour queste immagini che, osservate da una particolare angolazione prendono vita superando la piatta superficie del pavimento e creando effetti tridimensionali coinvolgenti