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Posts published in “Le piante nell’arte”

Van Gogh passò in questo punto l'ultima giornata di pittura. Dipinse radici attorte. La scoperta

Non si allontanò troppo dal centro abitato, quell'ultimo giorno, Van Gogh. Posò il proprio cavalletto in via Daubigny, ad Auvers sur l'Oise, un piccolo centro a una trentina di chilometri da Parigi, dove si era trasferito da alcuni mesi dopo aver lasciato la Provenza. Uno studioso di Van Gogh avrebbe trovato il punto esatto in cui l'artista lavorò a quello che viene ritenuto il suo ultimo quadro, Le radici, un'opera rettangolare formata, a livello della tela, dall'accostamento di due quadrati; un formato singolare - che caratterizza altre sue opere dell'ultimo periodo - in cui era possibile dirigersi verso l'astratto e il presagio dell'informale

No alla violenza sulle donne | O pallida Ofelia! bella come la neve! – Rimbaud

Ofelia, personaggio shakespeariano dell'Amleto (1600-1602) incarna la purezza e la necessità dell'amore in un mondo dominato dall'intrigo e dal delitto, Un amore che non trionfa, di fronte al male.  Figlia di Polonio, ciambellano di Elsinore, capitale della Danimarca, e sorella di Laerte, giovane cavaliere, Ofelia vive alla corte di Elsinore. Delusa dall'amore per Amleto che crede non puro, non veritiero e non disinteressato (Amleto rinnegherà i sentimenti per lei per non coinvolgerla nelle meschine trame dello zio Claudio, usurpatore del trono di Danimarca) e divenuta folle per l'assassinio del padre a opera dello stesso Amleto, terminerà la sua esistenza affogando in un corso d'acqua, scatenando l'odio e la vendetta da parte del fratello Laerte, che tenterà di uccidere Amleto

Fai clic ed entra nel campo di papaveri di Monet fino a vedere il più piccolo filo d'erba. Perché il rosso?

Lievi, effimeri, delicati, cangianti, estremamente sensibili ai colpi di vento. E soprattutto, rossi.  Abbiamo visto, in alcuni articoli precedenti, quanto Monet cercasse valori ottici cangianti, da fermare sulla tela. E così fu con i papaveri, con una motivazione addizionale. La pittura di paesaggio, con vedute naturali, risente normalmente della mancanza del rosso, che esiste, a livello di stesura pittorica sottostante nella forma composita di arancione o marrone. Ma le vedute naturali non si presentano mai vivide e uno dei motivi è proprio la mancanza del rosso intenso, dato quasi a corpo. Sappiamo che, per ovviare a questa carenza ottica. Turner, durante il vernissage di una mostra, aggiunse una boa rossa a una marina con navi, proprio per accendere il dipinto.  E che in tanta pittura di paesaggio con figure, dell'Ottocento, gli artisti inserivano piccoli personaggi -  macchiette - tra i quali, spesso, ce n'era uno con il cappello rosso. Questo proprio con il fine di contrastare il verde. Ora possiamo osservare, da qui con la "lente magica" le  Champ de coquelicots, 1881 58 × 79 cm Musée Boijmans Van Beuningen (Rotterdam)

Qual è il significato del giardino? Cosa rappresenta? Come cambia? Video

Luogo in cui la donna e l'uomo modulano e dominano la natura, potenziandola nel bello, il giardino è legato, in ogni religione, a un luogo dell'aldilà o a una terra perduta, come l'Eden cristiano a un paradiso realizzato sulla terra, come nel buddismo. Miniature medievali rappresentano l'hortus conclusus come luogo della Madonna o della civiltà cortese e ciò in contraddizione con la foresta - regno del groviglio spaventoso - o dei campi attigui al castello, coltivati a fatica dai contadini, che vivono in una condizione di minima sussistenza o di schiavitù. Il giardino è sempre un luogo chiuso, circondato da un muro, da uno steccato o conformato architettonicamente

C’è un morto nel ritratto. Come riconoscere presenze funebri nei dipinti. Finestre, alberi, tempeste

La pittura del Cinquecento si misurò con i volti delle persone defunte. Ma per suggerirne la nuova, eterna
condizione, distinguendo l’effigie dello scomparso dall’immagine di una persona ritratta in vita, utilizzava un linguaggio simbolico che faceva uso di alberi spezzati, di figure spettrali e di tempeste.Ecco alcuni esempi

Alice Padovani, giardino eterno e wunderkammer in una scultura che è still life e ordine della natura

Stile arte intervista l'artista insignita del primo premio della sezione Scultura del Nocivelli 2018: "Nell'azione di ordinare, classificare, disporre c'è una ricerca di semplificazione, un tentativo di leggere con facilità gli elementi della vita, naturale o personale che sia. Si fa ordine per capire meglio. Si cerca la pulizia formale per generare uno sguardo nuovo sulle cose. L'opera Solid, va verso questa direzione: pezzi di una natura decontestualizzata sono disposti in modo simmetrico, per ritrovare un equilibrio tra vita e morte, tra l'effimero del corpo organico e la solidità della forma inorganica".

Richter cerca il Sublime e l'anti-nichilismo. Sì, è lui, con l'astratto, che tiene in vita la pittura di paesaggio. Il video

Ampie tirature verticali e diagonali forniscono una struttura architettonica che demarca la tela in ciò che può essere letto come due regni binari che solo Richter potrebbe creare: il terreno e il celeste, il fisico e lo spirituale, l'oscurità e la luce, la creazione e la distruzione, il bene e il male e l'equilibrio dei due. Un ricco spettro di pigmenti si illumina con la solennità del vetro colorato, mentre un'esplosione di luce bianca fuoriesce dal profondo strato nero del sottosuolo in una risonante esaltazione. L'interscambiabilità tra luce e oscurità davanti e dietro tra queste lamine eteree, rispettivamente in strisce unite e spalmate e spesse accensioni, destabilizza radicalmente ogni senso di profondità; piuttosto, la frantumazione improvvisativa del colore vibra contro le nostre retine e riecheggia nelle nostre orecchie mentre il timore emotivo e spirituale di questa pittura diventa un'esperienza fisica

Gli alberi e le pietre nell'arte. Gli splendidi artifici naturali di Giuseppe Penone. Il video delle opere

L'intersezione tra vegetale, minerale e umano produce le sculture Giuseppe Penone, artista e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte povera, che vive e lavora a Torino. Egli fa parte del movimento italiano che ha utilizzato materiali inusuali o di scarto per avviare a una ricerca collocata tra psiche - individuale e universale . e materia, in una sorta di meditazione francescana attorno al mondo e alla sua struttura. Penone è certamente l'artista del gruppo che più si avvicina alla land art. Nasce a Garessio, in provincia di Cuneo, il 3 aprile 1947 e i boschi attorno al proprio paese iniziano a fornirgli immagini di nodi vegetali, di pietre avviluppate dall'albero in crescita e sollevate da terra. Al tempo stesso riceve un forte imprinting osservando l'attività di contadini e giardinieri che intervengono sulla natura in un equilibrio prodotto da un paziente lavoro di interazione

Scolpire il quadro con il "machete". Un'imprimitura spessa di cortecce d'albero e il lavoro di lama in Kiefer

Nei quadri di Anselm Kiefer il passaggio verso il tridisimensionale e la scultura è avvenuto progresssivamente, con il fermo proposito di superare l'inganno ottico della pittura tout court, senza abbandonare la tela. Nei suoi paesaggi ha iniziato ad inserire erba secca e sterpi, in primo piano, passando poi a rametti e, successivamente, a composizioni con cortecce, incollate saldamente al supporto sottostante - preparato con campiture tonalmente realistiche - e lavorate con una spatola lunga, con colpi inferti alla superficie stessa con una gestualità ritmica, che caratterizza i modi della grande pittura novecentesca

Magnani:"Questo di Leonardo non è il ritratto di Ginevra de' Benci, ma di Ginevra Sforza. Ecco il perchè"

Lo studio dello stemma retrostante tra Bembo e Sforza. "Un’analisi puntuale del paesaggio stesso, nella cui realizzazione sappiamo che Leonardo metteva molta cura affinché risultasse il più congruo possibile alla realtà, come spiega dettagliatamente nel Trattato sulla Pittura poi composto successivamente alla sua morte dal Melzi, conferma questa mia percezione. . dice il ricercatore -Nel caso di specie ci troviamo infatti a Sassocorvaro, lungo la Valle del fiume Foglia, vicino al confine tra le regioni Marche e Emilia Romagna, in fronte alla quale si trova Mercatale e il lago omonimo, costruito artificialmente negli anni ’50 del secolo scorso"