Karel Appel (Amsterdam, 1921 - Zurigo, 2006) pittore e scultore olandese è stato co-fondatore del gruppo CoBrA. Ha studiato alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam tra il 1940 e il 1943, e iniziato ad esporre nel 1946. Lo sviluppo della propria formazione trova, come punti di riferimento, Pablo Picasso , Henri Matisse e Jean Dubuffet.
Posts published in “Pittura del Novecento”
Josef Albers nacque il 19 marzo 1888 a Bottrop, in Vestfalia. Dopo aver compiuto studi artistici a Berlino e Monaco, nel 1920 entrò nella Bauhaus a Weimar. Nel 1923 Albers fu nominato docente del Corso Preparatorio, un corso obbligatorio per tutti i nuovi studenti che continuò quando la scuola si trasferì a Dessau nel 1925.
Traendo l'immagine del cattivi e del male dal repertorio iconografico infantile, Enrico Baj crea una spiazzante situazione tra la crudeltò della società degli adulti e la comica incongruenza dei segni arcaici nel rappresentare il dramma del conflitto e il Novecento
I soggetti più visitati dall'artista sono i paesaggi, le nature morte e gli studi di figura, ma si impone, in particolar modo, in dipinti che prendono in considerazione porzioni ineloquenti di natura, in un avvicinamento che nega l'estetica del bello, alla ricerca di una struttura profondamente sottesa alla materia. Uno sguardo "scientifico" nei confronti della realtà, un blow-up che pone in luce la sordità della materia che si nasconde dietro le apparenze delle superfici
E' considerato il più autorevole ed originale pittore italiano legato alle esperienze evoluzionistiche del Futurismo italiano su scala europea. Con una stilizzazione che si rifaceva ad arcaici modelli pre-rinascimentali, con un potente senso dei valori plastici e del colore, ha dato voce all'umanesimo civile degli anni Venti-Trenta
Quando tornai in Italia, non volevo più dipingere, perché ero giunto alla conclusione che tutto ormai, in pittura, fosse stato fatto. Una mattina del '53, mi trovavo nel centro di Roma, e osservavo i muri completamente tappezzati di manifesti pubblicitari lacerati. Ciò mi colpì moltissimo, e pensai: ‘Ecco le nuove immagini che io devo dare al pubblico’.
Una pittura veemente: così potrebbe essere definita l’arte del toscano Ottone Rosai (1895-1957), contraddistinta da un’espressività aggressiva e selvaggia. L’impeto di Rosai erompe in pennellate turbolente e tempestose che coprono fittamente la superficie dei dipinti come visioni ed ossessioni incalzanti.
Artista poliedrico e sorprendente, Savinio ha spinto la sua ricerca oltre i confini della musica, suo approdo iniziale, a coinvolgere la scrittura e ancora, più avanti, la pittura, in un lungo percorso che lo vedrà fondamentale protagonista del fermento avanguardista di primo novecento. In mostra alla Galleria dell'Incisione di Brescia - dal 15 marzo - saranno esposte opere grafiche, disegni a matita ma anche alcune litografie, rare nell’esperienza saviniana, e dipinti compresi nell’arco temporale tra la fine degli anni venti e la metà del secolo.