Forte è il legame con le opere di Caravaggio. Jusepe de Ribera approfondisce la ricerca nel campo della quotidianità e, soprattutto tra un'umanità povera e difforme che sembra animare le tracce narrative del romanzo picaresco, dimostrando, comunque, un'intensa compassione nei confronti dei poveri
Posts published in “Pittura antica”
SCOPERTE - Giorgio Vasari lo scrive nelle “Vite”: durante il suo soggiorno romano, Tiziano aveva ritratto Ottavio Farnese...
DUECENTO - Lavorò a lungo a Pisa, dove assorbì profondamente gli stilemi nati dalla fusione tra le novità bizantine e la matrice latina o tedesca. Elemento di collegamento fu Giunta, il pittore che, sulla linea teologica tracciata da Domenicani e Francescani, importò i sentimenti nei dipinti, osservando con sempre maggiore attenzione la realtà.
La tela raffigura il “Martirio delle sante Rufina e Seconda”, ed è meglio conosciuta come il “Quadro delle tre mani” perché...
L’enigma attributivo della pala di San Rocco evidenzia gli stretti contatti tra i due, gli scambi, la competizione. Fino al punto in cui il primo esaltò il clamore e il secondo un silenzio apollineo capace di avvicinare alla voce di Dio
La tela risalirebbe al 1540 e sarebbe stata pertanto prodotta dal pittore a un'età matura, attorno ai cinquant'anni, nell'ambito di una committenza privata. L'opera sarà venduta all'asta da Christie's, a Londra, il 3 dicembre. Le origini del modello che attinge a Tiziano della Madonna Lochis. La scheda
LA VITA - Nato a Mantova nel 1690 nell’ambiente colto e raffinato della famiglia dei marchesi Valenti Gonzaga, Silvio nutre precoci interessi per la teologia, le arti e le scienze... Fu grande collezionista e fondatore della Pinacoteca capitolina
C’è anche questo mammifero, tra gli attributi iconografici di sant’Antonio abate. Ciò perché il monaco introdusse, secondo la tradizione, l’uso del lardo quale rimedio contro l’herpes zoster, morbo popolarmente conosciuto come “fuoco di sant’Antonio”
Dal prognatismo posturale del dialetto, che s'aggruma sul mento dei suoi soggetti bergamaschi e bresciani a una rude incapacità di tanti nobili di provincia di occupare l'abito con scioltezza; dalle cisti deturpanti al centro della fronte a certi strabismi estremi, mica corretti, nemmeno di un filino, rivelano la domanda e l'offerta di verità, a volte impietosa, come sanno esserlo i veri contadini. Il pittore è sempre armato dalla comunità in cui opera; bergamaschi e bresciani volevano vedersi com'erano e non come avrebbero potuto immaginarsi. Ed eccoli serviti.