Alla galleria Bottega antica di Milano, un percorso tra gli autori ottocenteschi che importarono il vivido entusiasmo e le gioiose atmosfere francesi
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In un dipinto del macchiaiolo Giuseppe Abbati la riflettrografia porta alla luce la figura di un bracciante che, a fatica, con una fune guida il lento incedere dei buoi. Questo particolare conferma la piena adesione dei pittori toscani ai “principi del vero” contenuti nell’arte di Courbet, confermando il respiro europeo del gruppo italiano. I contatti tra Parigi e Firenze
Amatissimo da Van Gogh e da Tolstoj per motivi artistico-ideologici - la sua attenzione ai contadini e al mondo semplice delle origini, la grande religiosità, la pratica di una pittura di matrice cristiana - Jean-François Millet (Gréville-Hague, 9 ottobre 1814 – Barbizon, 20 gennaio 1875) è stato un grande pittore francese. Più osservato a quei tempi che oggi, in quanto certi visioni pietistiche della sua arte sono molto distanti dal nostro modo di percepire la realtà.
Un’insuperabile qualità tecnica al servizio di una produzione passata dalle esperienze giovanili di pittura di storia, all’impegno sociale, fino ai paesaggi dell’ultimo periodo - Le appassionate ricerche sul colore, basate anche su studi scientifici e sperimentate mediante insistite reiterazioni di un medesimo soggetto - Le quotazioni dei suoi dipinti, il video dedicato alle sue opere
L'artista ha steso una preparazione grigio-rosa. E' intervenuto poi con pennellate molto materiche, di terre, per ricostruire le masse, con minori accumuli nelle zone del cielo e dell’acqua, dove ha lasciato trasparire la preparazione chiara. Ciò che egli si può affermare è il fatto che, per rendere cangiante e luminoso il quadro, lo trattava come se stesse dipingendo una perla, utilizzando gli stessi colori che ne definiscono intimamente la luminescenza.
L'artista realizzò tre vedute del castello di Padernello, quasi come illustrazioni fotografiche. Il giovane pittore si attiene ad una scrupolosa resa del vero cercando di soffermarsi sullo studio della luce nell’ambiente e nell’atmosfera che porta al mutamento del tessuto cromatico di ogni singola immagine. Il ritratto della mandriana e il racconto di Salvetti
Tra i fondatori della scuola di Barbizon e precursore dell'Impressionismo, Corot è stato per lungo tempo un pittore dilettante che ha avuto numerose opportunità di viaggiare sia in Francia che in Italia dove, per tre volte, ha stabilito il proprio domicilio. Durante i suoi viaggi, nel confronto diretto con la realtà, ha interrotto la produzione di paesaggi idilliaci, caratterizzati da visioni evocative sommarie, integrate dalla presenza di piccole figure, secondo le regole del paesaggio classico.
La mostra alla Galleria Bottegantica (via A. Manzoni, 45 - 20121 Milano) dal 24 ottobre 2014 al 21 dicembre 2014
Una vita contrassegnata dall’assoluta coerenza ai princìpi impressionisti. A Palazzo dei Diamanti la prima mostra italiana dedicata al pittore
UN QUADRO IN 30 RIGHE - Joseph Wright of Derby ha lungamente, appassionatamente amato la Scienza. E lungamente, appassionatamente, ha creduto nel Pensiero positivo, nell’inarrestabilità gioiosa del Progresso umano, nel canto stentoreo delle macchine industriali...