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Posts published in “Scultura dell’ottocento”

Come vengono rappresentate Fede, Speranza e Carità?

La Fede è posta al centro, con gli attributi del calice e della Croce. Accanto a sè, la Fede reca la Carità - molto spesso rappresentata come una giovane che allatta - e la Speranza, che reca l'attributo di una catena metallica e di un un'ancora, a dimostrazione, da un lato dell'attesa dell'Unione a Dio in un approdo che non lascia il fedele in preda delle onde, ma al tempo stesso - attraverso la catena sollevata - richiama alla necessità di abbandonare ogni vincolo per giungere all'incontro con il Signore

Sindrome di Stendhal – Perché si soffre della sindrome di Stendhal?

Che cos’è esattamente la “Sindrome di Stendhal”? Perché una fanciulla di Botticelli può scatenare gravi squilibri e disagi nella psiche del visitatore? Ce ne parla Graziella Magherini, la psicoanalista che per prima ha studiato il fenomeno, coniando la celebre definizione

Le sculture e le statue nella storia del cinema. Simbolo e significati. Il video

Rappresentazioni di potere o della forza degli Dei, ambigui doppi umani proiettato in un'immortalità senza sensi, oggetti di amori impossibili, presenze inquietanti e titaniche. La statua e le sculture, nel cinema, sono state utilizzate con più valenze simboliche anche se esse tendono a ruotare attorno all'umano divenuto sovrumano o inumano. Di seguito, ecco una bella galleria di esempi nella storia del cinema, attraverso una serie di generi

Louise Nevelson (1899-1988), pittura, scultura e mobili per la nuova donna titanica

Le sue sculture pubbliche, di dimensioni imponenti, divennero il simbolo dell'avanzata femminile e femminista in ogni settore della società. Nelle sue opere più famose utilizzò rifiuti di legno da costruzione, processo chiaramente influenzato da Duchamp con i suoi ready-made. ma assemblati con grande rigore compositivo e creatività, come mobili improbabili o impossibili o piccole scatole delle meraviglie. Anche se raggiunse la notorietà con le strutture in legno, tra il 1960 e il 1970, esplorò possibilità espressive con materiali industriali come il plexiglass l'alluminio e l'acciaio

Carlo Monari – L'angelo-genio adolescente che ha perduto la strada di Cristo

Scolpito per la tomba di Saverio Muratori, patriota risorgimentale sepolto alla Certosa di Bologna, l’angelo - genio incarna tutti i sentimenti di incertezza e di angoscia caratteristici degli ultimi decenni dell’Ottocento, perdendo quell’aura di rassicurazione tipica dei periodi precedenti: la croce, infatti, che tiene appesa al collo, appare girata nella parte posteriore come per negare metaforicamente le risposte sulla morte date dalla religione, così come allo stesso modo le mani aperte alludono ad uno stato di impotenza e lo sguardo rivolto verso il basso irradia un profondo sentimento di inquietudine che avvolge l’intera composizione.

Giovanni Dupré – Così un parassita della vite scolpì il dolore del Bacchino malato

Il Bacchino appare sofferente ed emaciato nel corpo magro e nell’espressione dolente, quasi in preghiera dello splendido viso, parzialmente coperto dai capelli inanellati trattenuti da una coroncina di pampini. La crittogama parassita che colpisce anche la vite, sembra aver colpito anche lui in una condivisione totalizzante che unisce la divinità alla natura e di conseguenza all’uomo, all’uomo che soffre.

Antonio Canova erano due

Il maestro di Possagno ebbe un omonimo, anch’egli scultore. Di notevole talento, costui finì però presto per essere dimenticato, travolto dalla maledizione di quello stesso nome troppo ingombrante. Lionello Puppi ricostruisce la sua vita sfortunata e la misteriosa morte in circostanze che avallano l’ipotesi del suicidio

Vantininiano – I baci dell'amore che non muore mai

Il cimitero Vantiniano di Brescia è il primo complesso monumentale funerario sorto in Italia, dopo l'edito napoleonico di Saint Cloud. In esso hanno lavorato artisti di grande fama tra i quali Ettore Ximenes, Abbondio Sangiorgio, Odoardo Tabacchi, Giuseppe Croff, Antonio Tantardini, Democrito Gandolfi, Gaetano Matteo Monti. Le opere

Splendide e primitive. Così Gauguin realizzava le sue ceramiche. Video tutorial

Violento nella modellazione, innovativo, rapido, sommario, incisivo. La personalità di Gauguin si trasduce in modo intenso sia negli oggetti che egli intagliò - produsse e decorò anche zoccoli - che nelle ceramiche. Dai soggetti aggraziati del primo periodo di Pont Aven (tra i quali uno splendido vaso porta giardiniera con soggetti bretoni, esposto all'Art Institute Chicago, fino al 10 settembre 2017 nell'ambito della mostra Gauguin. Artist as Alchemist) ad opere di sommaria ed espressionista manipolazione, finalizzata a cogliere l'anima primitiva delle creazione. L'istituto di Chicago ha anche realizzato alcuni laboratori per sperimentare le tecniche di lavorazione della ceramica da parte del grande pittore, che vedremo nel primo filmato. Nel secondo breve video potremo ammirare alcune ceramiche del maestro, presentate in mostra