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Posts published in “Stile arte Brescia”

L’unicorno nella pittura – Perché appare sempre vicino al grembo delle giovani donne?

L'unicorno era infatti considerato un animale sessualmente focoso, basilarmente intemperante nei confronti dei propri desideri sessuali. I suoi massimi appetiti si riteneva che fossero suscitati dalle ragazze, al punto che, nell'antichità si pensava che potesse essere catturando, lasciando come esca, nel bosco o in una radura, una vergine, cioè una donzella. L'immagine può essere ben compresa nella bruciante definizione che ne dà Leonardo da Vinci, all'interno degli scritti dedicati alla funzione simbolica degli animali

Antonio Cifrondi, da Versailles a Brescia per dipingere mendicanti, poveri e furfanti

La sua pittura è l'esasperazione del barocco veloce, di decorazione. Aveva una tecnica rapida ma sicura. E' interessante ricordare l'episodio della scommessa vincente con i frati: mentre Cifrondi lavorava in una chiesa a Gandino, in Val Seriana, scommise con Padri del convento che, nel tempo impiegato da loro per recitare il vespro, egli avrebbe realizzato un quadro istoriato con molte figure

Le Grotte di Catullo viste dal drone. Storia ed emozioni di una porzione di paradiso sul Garda

Un sondaggio nel settore meridionale della villa ha infine accertato l'esistenza di alcuni vani pertinenti ad un edificio antecedente la grande villa, intenzionalmente abbandonato e demolito a livello delle fondazioni al momento della nuova costruzione. Era quella la casa del Poeta?

Trova le differenze – Una veduta bresciana di Angelo Inganni (1878) e una foto dello stesso luogo oggi

Le due immagini - la prima: una foto di corso Garibaldi a Brescia, con la Fontana della Pallata e l'inizio di corso Goffredo Mameli ; e la seconda: “La Pallata sotto la neve”, suggestivo dipinto a olio di Angelo Inganni - sono, infatti, sono incredibilmente simili

Trovano acquedotto romano in Valtrompia. Ora il manufatto viene spostato per lavori

Il tratto del manufatto di un sistema di rifornimento idrico di 20 chilometri verrà spostato in un’area poco distante dal luogo del ritrovamento per permettere la continuazione dei lavori dedicati al raccordo autostradale; al termine di essi, verrà riposizionato in loco e reso visibile anche al pubblico

Una meravigliosa ondata di ceramiche dell’Età del Bronzo ricomponibili emerge dagli scavi del Lucone

Gli archeologi: "Lucone D, seconda settimana, quarto giorno. Sotto lo strato torboso marrone con macchie gialle è emerso un mare di cocci… vasi frammentati uno su l’altro, ossi animali e selci… Cercasi amanti di puzzles. Il Reparto Grandi Frammentati è già all’erta! Rimanete sempre sintonizzati sui nostri canali per seguire i nostri lavori".

Iniziano a emergere i rustici tesori dell’Età del Bronzo dal fondo delle palafitte del Lucone presso il Garda

"Asportato per una fascia di pochi metri lo strato bianco… - dicono gli archeologi - siamo stati travolti dai materiali archeologici: piccoli vasi interi, grandi vasi completamente ricostruibili… Tra le cose più interessanti, una e mandibola di maiale forata, una scheggia di ossidiana proveniente dal Sud, un boccale carenato intero…".

Lucone-Lago di Garda. Trovati altri resti di bambini alla base delle palafitte. Perché solo loro?

"L’area è costituita da uno dei più conservati tra i bacini inframorenici che costellano l’anfiteatro morenico del lago di Garda. - dicono i responsabili del Museo di Gavardo, che da decenni lavorano in questo sito - Si tratta di un’ampia conca, ora in gran parte bonificata, un tempo occupata da un piccolo specchio d’acqua". Il sito risale all'Età del Bronzo