La filosofia di Christo non è mutata dopo la morte della moglie amatissima e collega Jeanne. In un'intevista a Stile arte, Jeanne spiegava che ogni intervento da loro realizzato è completamente autofinanziato, anche se comporta ingenti investimenti. La scelta dell'autofinanziamento equivale a quella della libertà. Non rispondere a nessuno - già sono numerosi i vincoli imposti dalle Soprintendenze o dagli enti preposti alla sicurezza. Autofinanziamento significa vendere disegni, collage, progetti degli inteventi svolti nel mondo (per le quotazioni deille opere di Christo, potete andare a fine pagina e vedere i risultati d'asta)
Posts published in “Stile arte Brescia”
L'artista lombardo interpretò il nuovo pensiero cattolico nei confronti della povertà e della necessità di un lavoro, quando il vagabondaggio aveva assunto, tra il Seicento e gli inizi del Settecento una dimensione inquietante e pericolosa per l'ordine pubblico e per la moralità
Per un attimo, nelle riprese aeree, osserveremo, sotto la rocca, un lungo imbocco che porta a ripari antichi, forse utilizzati soprattutto con fine di culto dei morti. La presenza dell'uomo sul Lago di Garda risale alla Preistoria, più precisamente al Tardo Neolitico (circa 4000 a.C.): sotto la Rocca, infatti, sono stati ritrovati resti di un villaggio del Mesolitico. I gardesani chiamano rocca tutto l'intero sperone roccioso, molto evidente da ogni parte, ritenendo che il nome sia originato dalla presenza della roccia, ma in realtà il toponimo è legato all'antica presenza di un apparato difensivo militare, la rocca, appunto.
La Certosa di Parma contiene alcuni riferimenti a Brescia, città nella quale Stendhal abitò per alcuni mesi. Era giunto in Italia con l’Armata napoleonica, all’’età di diciassette anni. Nel primo capito del romanzo egli allude, non senza certa ironia, alla cosiddetta profezia di “San Giovita, il primo patrono di Brescia (sic)”. Secondo questa voce che circolò negli ambienti aristocratici contrari all’invasione, il rientro dei francesi in Lombardia era temporaneo. “A giudicare da quel sacro oracolo – scrive Stendhal – la fortuna dei francesi e di Napoleone sarebbe finita esattamente tredici settimane dopo Marengo. Per scusare, almeno in parte, il marchese Del Dongo e tutti quei musoni di nobili campagnoli, bisogna dire che loro, alla profezia, ci credevano davvero, in buona fede”.
Un viaggio tra le opere del pittore bresciano, grande vedutista che cantò Milano, il centro e i Navigli. Un pittore dalle doti tecniche elevatissime. Un ritrattista intenso
La creazione si rifà ad un personale codice poetico: rigoroso, lineare ed insieme assolutamente libero, gioiosamente inventivo. Permane in me, con forza, la lezione di Juan Miró, maestro e punto di riferimento imprescindibile. Anche in questo piatto prevale una visione luminosa, ilare, ludica direi, della vita e del mondo.
Un’attenzione crescente per le opere di Piero Tramonta che trova il giusto riconoscimento rispetto a un lavoro di qualità molto elevata, seguito, nel tempo, da Stile, certi com’eravamo di uno sviluppo che avrebbe portato l’artista bresciano a risultati di grande rilievo.