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Cesare Biseo, il pittore bresciano che illustrò l'Oriente De Amicis. Ecco le sue opere




biseo copertina
Appartenente a una famiglia di pittori e di decoratori, Cesare Biseo, originario di Brescia, nacque a Roma il 18 maggio 1843 e morì, sempre nella capitale, il 28 maggio 1909. La sua genealogia, così si compone. Il nonno era Gaetano Biseo (Brescia 1791-1862), pittore prospettico, chiamato alla decorazione murale di numerose nobili abitazioni e alla scenografia. Viaggiò per lavoro e per studio e fu a Roma, a Venezia e a Parigi (1847). Gaetano si sposò con Giulia Mosconi ed ebbe due figli: Giovanni Battista (1815-1865) e Camillo (1816-1887), anch’essi pittori. Camillo divenne poi più noto per la sua fervente attività politica e per la partecipazione ai moti risorgimentali. Giovanni Battista invece, per quanto partecipasse poi alle Dieci giornate di Brescia, nel 1849, fu soprattutto impegnato in campo artistico. Si trasferì a Roma, forse attorno al 1835, e sposò Maria Lucenti. Decorò palazzi della città eterna e realizzò scene per il teatro. Fu chiamato a Parigi nel 1859 per affrescare la magione di Matilde Bonaparte. Cesare Biseo era figlio di Giovanni Battista. Iniziò anche lui come decoratore, seguendo inizialmente lo stile classicheggiante del padre, passando poi a una sentimentale maniera post-romantica. Cesare è noto soprattutto, nell’ambito della pittura di cavalletto, come ottimo orientalista. Fu infatti chiamato, attorno al 1870-1871, dal Kedivè d’Egitto per il quale avrebbe decorato il Palazzo d’Alessandria e il Teatro dell’Opera del Cairo. Nel 1875 partecipò alla prima missione italiana in Marocco. I dipinti e le illustrazioni vennero poi utilizzati per illustrare il libro “Marocco” di Edmondo De Amicis (1877). Partì successivamente, con lo scrittore, per Costantinopoli, dove entrambi raccolsero materiale per un libro dedicato a quella città.