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Ecco il quadro di Tiziano che doveva starsene sdraiato




La Madonna delle rose è uno dei meno noti capolavori di Tiziano. La ragione è semplice. A causa dell’estrema fragilità della pellicola pittorica, col tempo l’opera non poté più essere tenuta in posizione verticale, e dovette essere collocata sopra un tavolo nei depositi degli Uffizi. Solo nel 2000 è stato possibile effettuare il delicato restauro, grazie al quale ora la troviamo esposta nelle Gallerie.
Nel Seicento il quadro apparteneva all’Arciduca Leopoldo Guglielmo di Vienna; fu trasferito a Firenze alla fine del diciottesimo secolo, già in condizioni precarie. La tela riporta la firma TICIANUS F, secondo alcuni studiosi aggiunta a distanza di tempo. In ogni caso non ci sono dubbi sulla paternità del dipinto. Per l’armonia dei rossi e dei blu dominanti e per la delicatezza del tocco l’opera è assai vicina alla Madonna col Bambino e i santi Caterina e Giorgio del Prado; per la naturalezza dei volti e i dettagli finemente disegnati ricorda invece l’Omaggio a Venere, sempre del museo madrileno.
Alla Madonna delle rose dedica un’interessante approfondimento il primo numero di Studi tizianeschi, l’annuario della Fondazione Centro studi Tiziano e Cadore.