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Franco Rovetta. La mostra personale a Villa Fenaroli (Rezzato, Brescia) fino al 5 novembre 2013


Nel contesto suggestivo di VILLA FENAROLI a Rezzato, una delle più prestigiose abitazioni signorili del Settecento lombardo, sarà possibile visitare, fino al 5 novembre, la personale dell’artista Franco Rovetta. Mostra a cura di Rosa Lardelli con introduzione critica di Marta Mai. Conosciuto in campo artistico quale pittore figurativo e ritrattista sin dal 1970, Franco Rovetta in maturità si esprime secondo il genere informale per comunicare emozioni e riflessioni, in cui il Creato è osservato nel suo divenire e l’uomo è posto di fronte all’irrinunciabile dovere di rispettarlo.

NOTE BIOGRAFICHE
Franco Rovetta è nato a Brescia, dove vive e lavora. La sua formazione inizia frequentando l’ambiente associativo dell’AAB, in particolare sotto la guida di Domenico Lusetti, Giuseppe e Tita Mozzoni.
La prima personale è nel 1972 alla Galleria “La Loggetta” di Brescia; ne seguiranno molte altre. Significativa la presenza in numerosi concorsi, sia in Italia che all’estero, in cui si è spesso distinto ottenendo riconoscimenti.
Il suo percorso artistico si sviluppa partendo dal più tradizionale figurativo, modificandosi poi per effetto di una ricerca impegnativa e caparbia, che lo porta a modificare le opere sia concettualmente che Tecnicamente. Una sperimentazione che lo avvicina ai materiali ‘figli della terra”, come sabbie colorate, calce, ecc.; un mondo fatto di concretezza e astrazione, che guarda all’attualità con un occhio rivolto al passato.

In occasione della personale di Franco Rovetta, in collaborazione

con AG Anna Grazia, Academy & talents

domenica 27 ottobre 2013, dalle ore 17 e 30, è prevista una performance all’insegna dell’arte, della bellezza, dello stile e dell’eleganza.

La manifestazione contempla altresì la donazione dell’opera di Franco Rovetta, dal titolo  Dov’è il cielo? da assegnarsi con estrazione.

Si ricorda che, come da regolamento, è richiesta la presenza del vincitore. In sua assenza si procederà a ulteriore sorteggio


RIFLESSIONI CRITICHE

Marta Mai ((Prof.ssa di lettere e Cultrice della materia (Letteratura Italiana Contemporanea e Didattica della Lingua Italiana) presso l’Università Cattolica di Brescia ed appassionata d’arte)
[…] Il genere informale, in cui ora Franco Rovetta si esprime, segna la sua crescita artistica e scaturisce dalla pressante urgenza di raccontare i moti dell’animo e i percorsi della mente, al di là della sua qualificata rappresentazione, che ha sempre riscosso consensi e apprezzamenti. Con l’attuale forma espressiva, aderente alla contemporaneità e alle sue istanze valorizzanti gli aspetti psicologici, emozionali e psichici dell’uomo, Franco Rovetta coinvolge e non condiziona, fa pensare e non impone, ma predispone coralmente e con convinzione alla dialettica comunicativa.
Le opere informali di Franco Rovetta continuano a narrare di natura e di umanità, ma secondo una circolarità, che supera il particolare e proietta al di fuori dello spazio e del tempo, per conseguire un fine di portata universale. […]

Maurizio Bernardelli Curuz (Critico d’arte, iconologo e Direttore Artistico)
[…] Il periodo più recente segna un ulteriore approfondimento della scelta informale: sono mappe territoriali colte allo zenith composte da gessi inondati, sabbie calde, sacchi di juta colorati e sfilacciati come frattali, dominate dal blu oltremare, dal vermiglio, da sequenze di grigi e di azzurri, attraverso i quali Rovetta riesce comunque a mantenere uno stretto raccordo con il tessuto profondo del paesaggio […].


Mauro Corradini
(Critico d’arte e Direttore Artistico)
[…] Segni e tracce rimangono anche nella nuova ricerca, sopravvivono in una certa misura, ma ormai appaiono decontestualizzati: non sono lì per narrare, ma evocano emozioni; la pittura non ha più bisogno dell’iconografia per manifestarsi. […] E la pittura vola libera nello spazio inquieto della mente, in cui a volte ricompaiono scansioni cupe, frantumazioni cariche di ansia (l’ansia della vita? Quella dell’arte?), finestre e orizzonti, dove si muove più liberamente la fantasia. In definitiva una presa di distanza dal reale, per liberare la mano sulle tensioni della psiche; senza strafare, con qualche inquietudine (qualche incertezza, anche), ma con una sostanziale fiducia nella pittura che emerge dalle scansioni linguistiche che Rovetta pone in essere […].

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Franco Rovetta – mostra personale
Dal 6 ottobre al 5 novembre 2013
Villa Fenaroli, via Mazzini, 14 – Rezzato (Brescia).

Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 22

Biglietto: entrata libera

Inaugurazione domenica 6 ottobre alle ore 17,30

Contatti: Rosa Lardelli – Associazione Arte e Cultura Ars Vivendi – Via Sandro Pertini, 29 – Brescia. Tel. 030.3530557- cell.3398637645. r.lardelli@alice.it – www.rosaeventi.blogspot.com

Segreteria di Villa Fenaroli: Tel. 0302793223,  info@villafenaroli.it www.villafenaroli.it

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Personal of Franco Rovetta – contemporary art

Exhibition by Ms. Rosa Lardelli
Organized by the art and culture association Ars Vivendi in Brescia
Translation in cooperation with the association Vivere l’Europa

In the surroundings of VILLA FENAROLI, one of the most famous mansions of the 17th century in the Lombardy region, the exhibition of the artist Franco Rovetta will be held from 6th of October until 5th of November 2013.
Well-known in the artistic milieu since the 1970s as a performing artist and a portrait painter, Franco Rovetta, expresses during his artistic maturation his art in an informal way in order to communicate his emotions and thoughts, in which the Creation is observed in its evolution and the human being is placed ahead of the essential duty to respect it.
Franco Rovetta was born in Brescia, where he lives and works. Numerous are his personal and collective exhibitions. He participated in several competitions in Italy and abroad. His artistic path, started with the most traditional figurative creation. An ambitious research leads him to modify his ideas and his technique in his oeuvres. An experiment which takes him closer to the materials, from the earth, such as colored sands and chalks, a world of concreteness and abstraction, which looks at the current times with an eye turned to the past.