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I cibi dell'Ultima Cena – Tutte le pietanze dipinte in mille anni, apostoli verso l'obesità




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Mosaico degli inizi del VI secolo, Ravenna, Sant’Apollinare Nuovo E’ considerata la più antica rappresentazione dell’Ultima Cena nell’arte occidentale. Da notare i due grossi pesci al centro del desco
Mosaico degli inizi del VI secolo, Ravenna, Sant’Apollinare Nuovo
E’ considerata la più antica rappresentazione dell’Ultima Cena nell’arte occidentale. Da notare i due grossi pesci al centro del desco


 
Nel corso di un millennio le rappresentazioni della cena più famosa della storia sono notevolmente cambiate. Ci si è pian piano discostati dall’indicazione del testo sacro a favore di raffigurazioni calate nella realtà sociale del tempo: mutano gli indumenti, gli arredi, l’architettura del Cenacolo; muta, soprattutto, il menù.
E’ questo lo studio pubblicato dalla rivista scientifica statunitense International Journal of Obesity, alle cui pagine i fratelli Brian e Craig Wansink, professore di marketing ed economia applicata alla Cornwell University l’uno e docente di teologia del Virginia Wesleyan College l’altro, hanno affidato gli esiti dei loro studi.
In mille anni l’iconografia dell’Ultima Cena si è arricchita sia nella varietà degli alimenti presenti che nella loro quantità. La ricerca prende in esame cinquantadue dipinti, eseguiti a distanza di un ventennio l’uno dall’altro. Con un apposito software, i due studiosi hanno analizzato la relazione tra le dimensioni del corpo dei commensali e quelle dei piatti e delle vivande, nonché il tipo di cibo raffigurato.
Ecco le conclusioni: nel corso dei secoli, la dimensione delle pietanze è aumentata del 69,2%, quella del piatto del 65,6%, quella del pane del 23,1%. Per quanto riguarda il menù, invece, accanto al pane e al vino dell’iconografia classica fanno la loro comparsa il pesce, nel 18% dei casi, l’agnello (14%), il maiale (7%). Questi dati dimostrano come nel tempo lo stile alimentare si sia modificato nella direzione di una dieta via via più varia e certamente più abbondante. L’arte si conferma insomma una volta ancora di essere specchio fedele dell’evoluzione della società. (rossella olivari)


Maestro lombardo del XIII secolo. Anche qui il pesce la fa da protagonista, insieme al pane e al vino
Maestro lombardo del XIII secolo. Anche qui il pesce la fa da protagonista, insieme al pane e al vino

 
Duccio di Buoninsegna. Il menù dell’Ultima Cena si arricchisce, nell’interpretazione di Duccio, di un maialino da latte
Duccio di Buoninsegna. Il menù dell’Ultima Cena si arricchisce, nell’interpretazione di Duccio, di un maialino da latte

 
Domenico Ghirlandaio. Nell’Ultima Cena dipinta dall’artista fiorentino, sulla tovaglia sono disseminate a profusione rosse ciliegie, rosso preannuncio della Passione e intenso elemento decorativo
Domenico Ghirlandaio. Nell’Ultima Cena dipinta dall’artista fiorentino, sulla tovaglia sono disseminate a profusione rosse ciliegie, rosso preannuncio della Passione e intenso elemento decorativo

 
Dirck Bouts Solo pane e vino , nell'accezione filologica ed eucaristica, nell’austera rievocazione del pittore fiammingo
Dirck Bouts
Solo pane e vino , nell’accezione filologica ed eucaristica, nell’austera rievocazione del pittore fiammingo

Maestro del Libro di Casa In quest’opera del 1480 circa, anziché il pane e il vino è raffigurato l’agnello, simbolo del Sacrificio di Cristo e piatto Pasquale
Maestro del Libro di Casa
In quest’opera del 1480 circa, anziché il pane e il vino è raffigurato l’agnello, simbolo del Sacrificio di Cristo e piatto Pasquale

 


Leonardo da Vinci, Il Cenacolo
Leonardo da Vinci, Il Cenacolo

 
Jacopo Bassano. Nel piatto, è collocata una testa d’agnello
Jacopo Bassano. Nel piatto, è collocata una testa d’agnello

 
Tintoretto. Ecco far capolino a sorpresa, nella tela del maestro veneziano, addirittura una torta
Tintoretto. Ecco far capolino a sorpresa, nella tela del maestro veneziano, addirittura una torta