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I designer tedeschi puntano su un nuovo materiale: il ghiaccio




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Se si pensa all’acqua subito la nostra mente corre a un’ immagine di purezza, limpidità, freschezza e impalpabilità. L’acqua scorre, l’acqua non si trattiene con le mani, sfugge al tatto lasciandoci però una piacevole sensazione.

Lo scavo di un igloo, compiuto dal gruppo tedesco
Lo scavo di un igloo, compiuto dal gruppo tedesco

Ma l’acqua si può fermare, bloccare per un attimo, che può diventare un tempo più lungo, solo se l’acqua passa allo stato solido, rivelando la sua splendida translucenza cristallina.
Ed è appunto partendo dal ghiaccio che una società tedesca, guidata da Klaus Grunenberg, produce oggetti di designer e opere d’arte anche di grandi dimensioni, tanto da aggiudicarsi  il Premio di artista dell’anno 2012 nella categoria “Ice Show” attribuito dal Golden Artist Magazine.  Il ghiaccio si presta infatti a particolari suggestioni emozionali che riportano a un mondo incantato, il mondo tacito e silenzioso dei paesaggi invernali montani dopo una nevicata in cui stalattiti di ghiaccio, che scendono da tetti aguzzi, fanno da cornice e corona.
Una chiesa di ghiaccio
Una chiesa di ghiaccio

Dunque all’innegabile fascino legato a questo materiale si aggiungono delle creazioni, che forse arte non sono nel vero e proprio concetto che noi la intendiamo, ma appaiono uno specchio di essa e comunque come tale vanno apprezzate e vanno segnalate. Nel processo scultoreo la prima forma dell’idea dell’artista è espressa con l’argilla nella sua stessa autentica levità e verità, per essere imprigionata poi nella forma greve del gesso che le permette  di assurgere e diventare opera finita nella completezza e aulicità che solo il marmo può dare. Dobbiamo quindi avvicinarci a queste modalità di interpretazione della materia come un momento di passaggio che conduce verso un sogno, il quale, al nostro risveglio, non ci sarà più.

 
 
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