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I quadri dipinti sugli specchi dal Settecento a Pistoletto. La tecnica e il gioco di riflessi


a specchio

Dai dipinti su vetro – realizzati dai tempi degli antichi romani, con oro e pigmenti – alle opere settecentesche realizzate sulla superficie degli specchi. Per questi lavori era necessario preparare una miscela vicina alle lacche, utilizzando gomma arabica e colore. Oggi effetti analoghi sono ottenuti miscelando sulla tavolozza la vernice finale al colore ad olio desiderato. La gomma arabica o la vernice finale spray di oggi sono molto aggrappanti e consentono di stendere il colore su superfici idrorepellenti come quelle del vetro. Il piccolo segreto è solo questo. Per quanto concerne i dipinti su vetro, essi vengono realizzati nella parte interna, affinchè il colori non presenti la minima asperità, mentre quelli su specchio generalmente venivano realizzati sulla superficie esterna – evitando, in molti casi di abradere la superficie riflettente per aumentare la possibilità del gioco con i riflessi. Nell’ambito dell’arte contemporanea l’integrazione tra specchio dotato di immagini e lo spettatore è stata ricercata, tra gli altri, da Michelangelo Pistoletto nei “Quadri specchianti” (1962)