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Mauro Corona, lo conoscevamo come scrittore. Eccolo nella sua attività di scultore del legno. Video


a corona
Per molti, Mauro Corona (Baselga di Piné, 9 agosto 1950) è uno scrittore intenso ed eccentrico che vive nei boschi e un polemista tv. E’ anche questo, ma soprattutto è un alpinista e uno scultore del legno. O meglio: è tutto questo, insieme. Personaggio eccentrico che ha scalato numerose vette italiane ed estere, aprendo oltre 300 vie nelle Dolomiti d’oltrepiave. È autore di svariati libri, alcuni dei quali bestseller. Risiede a Erto e Casso, in provincia di Pordenone, luogo d’origine dei genitori, che erano ambulanti, quando Mauro nacque. Dopo i primi anni dell’infanzia trascorsi in Trentino, la famiglia ritorna al paese d’origine, Erto, nella valle del Vajont in provincia di Udine (passato in provincia di Pordenone nel 1968) dove trascorre i successivi anni nella Contrada San Rocco. Fin da bambino segue il padre nelle battute di caccia come bracconiere, ed è proprio su questi monti, dove trascorse gran parte della sua gioventù, che nacque in lui la passione per la montagna e l’alpinismo. Appena tredicenne scala il Monte Duranno (2688 m.).
Dopo la nascita del fratello, seguita pochi mesi dopo dall’abbandono della famiglia da parte della madre, Corona si dedica alla lettura: Tolstoj, Dostoevskij e Cervantes sono i suoi scrittori preferiti e contemporaneamente impara l’arte della scultura lignea dal nonno intagliatore. Farà lo scalpellino in una cava, andrà a lavorare in Germania, tornerà in cerca di libertà. E lui, ribelle, indomabile, incapace di stare tra i banchi, diventerà una sorta di voce oracolare di un passato perduto. La sua fortuna letteraria nacque quando un amico giornalista gli pubblicò alcuni racconti su un quotidiano.