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Michele Cammarano – Gratis quotazioni delle opere del pittore. Il quadro trafugato dai nazisti e recuperato nel 2014


Il dipinto recuperato dai carabinieri. Rappresenta l'entrata dei bersaglieri a Porta Pia e, originariamente, era grande 3 metri per due. L'opera venne tagliata in più parti. Il pezzo recuperato misura 153 x 77 cm
Il dipinto recuperato dai carabinieri. Rappresenta l’entrata dei bersaglieri a Porta Pia e, originariamente, era grande 3 metri per due, come L’opera venne tagliata in più parti. Il pezzo recuperato misura 153 x 77 cm. Considerata la base si può ipotizzare che i ladri abbiano ricavato complessivamente quattro pannelli, eliminando una parte del cielo per non renderli sproporzionati



I carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Venezia hanno recuperato un’opera del pittore napoletano Michele Cammarano (1835-1920), che era stata trafugata dai nazisti, nella Caserma Catena di Verona, in seguito all’8 settembre 1943.Il dipinto ha viaggiato evidentemente tra collezionisti italiani dal 1943 a oggi, fino a quando è riemerso pubblicamente nel corso di un’asta on line che si stava tenendo in Campania. La casa d’aste italiana, evidentemente, non era al corrente dell’origine del dipinto ma gli esperti ritenevano che fosse un accurato studio finalizzato alla realizzazione di soggetti analoghi, di più ampie dimensioni. L’opera veniva stimata tra i 22mila i 35mila euro. I carabinieri hanno inserito l’immagine dell’opera di Cammarano nel vastissimo data base di cui dispongono e il computer ha segnalato il furto lontano. Nel corso del tempo, la tela era stata ridotta di dimensioni (in origine misurava 2 metri per tre, come un quadro analogo, sempre di Michele Cammarano, conservato al museo di Capodimonte). Il quadro, pur non più integro, è stato riconsegnato all’8° Reggimento di Caserta che, durante la guerra, era di stanza alla caserma Catena di Verona e che oggi è alla caserma Orsi del capoluogo campano. L’informatizzazione e la diffusione delle immagini moltiplicherà, certamente, i recuperi di opere rubate. A questo proposito, per favorire il recupero, i legislatori dovrebbero rivedere le durissime disposizioni penali collegate al reato di ricettazione – in molti casi poi derubricato in incauto acquisto – quando un’opera venga esposta pubblicamente e di essa si sia persa la storia precisa. Sarebbe anche necessario un rinnovamento delle modalità operative del database dei carabinieri, con la possibilità, da parte dei privati, di trascinamento di un’immagine nell’archivio stesso, per una verifica rapida e automatica. E la riconsegna dell’opera rubata- magari da tempo immemore – dovrebbe essere incentivata, dopo brevi indagini che mettano in luce l’innocenza assoluta dell’acquirente, riconoscendo a colui che riaffida il pezzo allo Stato o agli antichi proprietari l’importanza di una collaborazione così preziosa, che non può essere pagata con anni di indagini e di processi.
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