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Mille fotografie raccontano 160 anni dell’industria italiana


Centosessant’anni di radicate e ben diffuse capacità progettuali e costruttive, di straordinarie trasformazioni tecnologiche, documentati con immagini che provengono dalla Fototeca della Fondazione Ansaldo, istituzione culturale dove, oltre a 400mila preziose fotografie industriali d’epoca, è custodita oggi, in Italia, la più vasta e ricca concentrazione di archivi economici e d’impresa.

nave passeggeri Rex pronta al varo nel Cantiere Navale di Genova-Sestri Ponente 1931

Nella mostra si trovano fotografie multimedializzate o esposte in originale, gigantografie che, a partire dalla metà del secolo XIX, illustrano il lavoro operaio nelle officine, nei cantieri e nei porti; il treno, il primo e più vistoso prodotto della rivoluzione industriale, simbolo e fattore di sviluppo economico e sociale; la grande meccanica delle caldaie, delle turbine, degli apparati motore; la produzione navale con al centro i maestosi transatlantici; l’epopea dell’acciaio e della ciclopica attività siderurgica; le mastodontiche centrali e gli impianti per l’elettrificazione e la modernizzazione del Paese; la produzione bellica con corazzate, cannoni, aerei e carri armati; le colonie e le gite sociali dei lavoratori negli anni Cinquanta; il ‘miracolo economico’ degli anni ’60 con l’automobile, il tempo libero e la trasformazione urbanistica; l’irrompere dell’informatica e dell’automazione. E ancora immagini sulle più diverse manifestazioni politiche e sindacali o su eventi, come ad esempio, la Resistenza che hanno segnato la storia del nostro Paese.


La mostra, pensata per raggiungere un pubblico vasto e culturalmente diversificato – e non solo coloro che hanno verso questi temi uno specifico interesse professionale o culturale – non obbliga il visitatore ad un percorso prestabilito, unidirezionale. Ci si può limitare ad una veloce ma comunque suggestiva vista d’insieme percorrendo, in pochi minuti, la galleria delle gigantografie; stampate con accuratezza nel bianco e nero delle lastre originali e disposte in ordine cronologico, permettono di intravvedere le forme del paesaggio industriale, le filiere produttive, gli uomini al lavoro e i loro manufatti dalla metà dell’800 sino all’oggi, sino all’esplosione di colore delle fotografie contemporanee di Edoardo Montaina.

Itaslider, stabilimento siderurgico di Cornigliano (Ge), anni 60
Itaslider, stabilimento siderurgico di Cornigliano (Ge), anni 60

Ma per chi vuole vedere e conoscere di più può intrattenersi con le lavagne touch screen (Dall’originale al virtuale) o usare le torce multimediali (La città da scoprire), può entrare in un antico laboratorio fotografico (Il laboratorio do sciù Campostano) o sostare presso le postazioni interattive collocate al centro dello spazio espositivo dove importanti vicende industriali prendono corpo e vengono narrate grazie alle fotografie (Racconti industriali).

Lavoratrici nello Stabilimento Metallurgico Delta di Genova, Cornigliano-1937
Lavoratrici nello Stabilimento Metallurgico Delta di Genova, Cornigliano-1937

 

Scatti d’autore

Fotografie industriali, alcune realizzate per l’occasione, di Edoardo Montaina.

Una originale interpretazione, tra colori, giochi di luce e campi lunghissimi, della forza creativa e dell’energia vitale del mondo industriale. È l’irrompere della fotografia industriale di oggi, una storia fotografica arricchita e integrata da un video, sempre di Edoardo Montaina, intitolato “The delicate hints of our life”. Edoardo Montaina (La Spezia, 1954) è tra i più rappresentativi fotografi contemporanei italiani; gli è riconosciuto uno stile unico e originale, capace di

trasporre la tensione estetica della fotografia d’arte in scenari industriali e istituzionali.

Racconti industriali
Al centro dello spazio espositivo quattro postazioni si attivano quando il visitatore si avvicina. Brevi filmati, costruiti con le più diverse, e talvolta sorprendenti, fotografie industriali, prendono avvio su un grande schermo. Sono storie di uomini e di officine, di tecnologie e di produzioni; sono storie poco note e apparentemente lontane ma in realtà importanti perché tutti ne facciamo parte.

Un processo inarrestabile
Automazione, un processo inarrestabile che viene dalla notte dei tempi, si avvantaggia di ogni nuova scoperta e, nel tempo, allarga l’ambito delle applicazioni, dal campo fisico a quello intellettivo, segue l’evoluzione sociale e si mette al suo servizio.  Oggi non c’è prodotto o processo industriale che non sia completamente o quasi completamente automatizzato. Nuove frontiere, che sfidano le capacità dell’intelletto umano e competono con la meravigliosa complessità del suo corpo.

Una produzione d’acciaio
Produrre e trasformare ghisa e acciaio è un processo ciclopico che, per le sue dimensioni organizzative, tecnologiche e finanziarie incide profondamente sulla società e sul territorio.
Anche le condizioni di lavoro sono straordinariamente dure. Ma qui entrano in gioco l’automazione e l’innovazione tecnologica e si aprono nuove possibilità.

Mostri di ferro
L’avvento della ferrovia cambiò il modo di muoversi all’interno dell’Italia. Il viaggio, prima del treno, era lento e faticoso. In un’Italia povera e da secoli politicamente e geograficamente separata, prendere il treno e uscire dalla propria città era come varcare i confini della conoscenza. Celebrato da pittori, poeti e scrittori, il treno era il primo e più vistoso prodotto della rivoluzione industriale, simbolo e fattore di sviluppo economico e sociale.

Segnali dal futuro
Stati Uniti d’America, anno 1832. Nel selvaggio west passato e futuro sembrano convivere: le fiere tribù guidate da Falco Nero si scontrano con l’esercito ma in quei luoghi, nello stesso tempo, viene per la prima volta al mondo installato un innovativo dispositivo per la sicurezza e il controllo del traffico ferroviario.
Oggi le macchine controllano intere linee e treni senza macchinisti a bordo. Siamo di fronte ad un processo evolutivo rapidissimo i cui confini, talvolta, sfuggono persino all’immaginazione.

Fucine di navi
Durante l’Ottocento si verificano grandi cambiamenti nella storia della cantieristica navale. Si chiude una storia millenaria, quella della nave a vela, e si afferma la nave a vapore, in ferro e dotata di elica. Scompaiono i maestri d’ascia e cambia il modo di costruire le navi. Da allora aumentano le dimensioni dei bastimenti, migliora anche la tenuta al mare e cresce la capacità di carico. Una storia importante, per alcuni quasi leggendaria che continua ancora oggi.

Transatlantici
L’espansione delle economie americane richiama sempre più braccia e porta l’Atlantico al centro dei traffici internazionali: sbuffando avanza una nuova generazione di navi, i piroscafi, sempre più veloci, confortevoli e grandi. Sono città galleggianti che incantano e fanno sognare. Ma con il trasporto aereo tutto finisce e per la nave passeggeri, con le crociere, inizia una nuova epoca.

Una produzione elettrizzante
Milano, 1883. Le lampade di piazza del Duomo si accendono grazie ad una nuova e invisibile energia, quella elettrica. E’ l’inizio di un’epopea industriale e imprenditoriale sconosciuta ai più, ma che continua ancor oggi con innovazioni, progressi e scelte tecnologiche sorprendenti.

Genova d’uomini destri
Centosessant’anni di lavoro industriale in fotografia. La consapevolezza e l’ orgoglio di trovarsi al centro di un processo creativo capace di edificare giganti d’acciaio come treni, navi e centrali.

 

La mostra è organizzata dalla Fondazione Ansaldo di Genova in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.

 

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SCATTI DI INDUSTRIA
160 anni di immagini dalla Fototeca Ansaldo
29 ottobre – 30 novembre 2013
Genova, Munizioniere di Palazzo Ducale

Orari: da martedì a domenica (ore 10-19); lunedì (ore 14-19)
Ingresso libero
Info: www.palazzoducale.genova.it

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