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Sai cos'è il teatro marittimo di Villa Adriana a Tivoli?


Il 2017 ha segnato l’attesa riapertura, nella Villa di Adriano, a Tivoli, del Teatro Marittimo. Dopo una campagna di restauro, durata tre anni, uno dei luoghi prediletti dall’imperatore Adriano nella sua fastosa dimora è di nuovo visitabile.
“Il Teatro Marittimo – commenta Andrea Bruciati, Direttore dell’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – era uno spazio dedicato al pensiero, alla meditazione, alla riflessione, che riemerge ora da un restauro che ha interessato nell’ultimo triennio un’area fondamentale del complesso residenziale adrianeo. Ambiente simbolo dell’immaginario, parzialmente inaccessibile dal 2010, che ora reintegra la lettura totale del monumento, proiettando una luce nuova sul futuro prossimo della Villa”.
Teatro marittimo è stata una definizione assegnata dai moderni a questo spazio che si trova in un punto discreto e meno esposto di altre parti del palazzo dove invece ferveva la vita di corte. E’ una delle prime costruzioni della villa, tanto che è stata interpretata come la primissima, provvisoria residenza di Adriano nel sito. Probabilmente questo era l’appartamento privato dell’imperatore, all’interno di un ricco complesso sistemi di edifici estesi su una vasta area, che doveva coprire circa 120 ha, in una zona ricca di fonti d’acqua, a 17 miglia romane dalla capitale.
La struttura del Teatro marittimo, iniziata nel 118, fu edificata nei pressi della villa repubblicana. È un complesso assai singolare, ad un solo piano, senza alcun rapporto con la forma abituale di un teatro romano, costituito da un pronao di cui non resta più nulla, mentre sono riconoscibili la soglia dell’atrio e tracce di mosaici pavimentali. All’interno consta di un portico circolare a colonne ioniche, voltato. Il portico si affaccia su un canale al centro del quale sorge un isolotto di 45 metri di diametro, composto anch’esso da un atrio e da un portico in asse con l’ingresso, più un piccolo giardino, un complesso termale minore, alcuni ambienti e delle latrine. La struttura non prevedeva alcun ponte in muratura che collegasse l’isolotto al mondo esterno, e per accedervi era necessario protendere un breve ponte mobile.
Il Soprintendente per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Alfonsina Russo: “L’impegnativa opera di restauro, svoltasi nel 2014-2016, ha risolto i problemi di sicurezza e restituito piena leggibilità al più celebre complesso monumentale della Villa che per le sue numerose “citazioni” nell’architettura moderna ha contribuito in maniera determinante all’iscrizione della residenza tiburtina nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Dopo un lungo periodo di chiusura è di nuovo percorribile il suggestivo portico anulare del Teatro Marittimo, che consentiva di accedere ai due vicini Palazzi imperiali, e si può ammirare la minuscola domus privata accolta sull’“isola” centrale cinta dal canale. L’integrazione delle cortine murarie, condotta – com’è nella tradizione dei restauri in Villa – con rigoroso metodo filologico, rispettoso della poesia delle rovine, e la pulitura delle superfici lapidee enfatizzano la bellezza delle soluzioni spaziali che si inseriscono, prediligendo spazi avvolgenti e coperture a volta, nel più innovativo filone della progettazione adrianea. Analogamente, nell’attigua Sala dei Filosofi
integrazioni e consolidamenti hanno ridato nettezza di linee alle colossali strutture di quella che fu in realtà la biblioteca della Villa, espressione dell’ideale di cultura greca, assurto a vero elemento unificante dell’ Impero di Adriano”
Area Archeologica di Villa Adriana
Largo Marguerite Yourcenar, 1
00019 Tivoli (Roma)

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