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Scoperto un mitreo in Corsica. Tra le pietre i misteri del culto del sole


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Fonte e approfondimenti http://www.inrap.fr/
Fonte e approfondimenti http://www.inrap.fr/

Un’équipe di archeologi dell’Inrap ha portato alla luce un santuario dedicato al dio Mitra a Mariana di Lucciana, in alta Corsica.
“Secondo Seneca e Plinio, Mariana è una colonia di cittadini romani, fondata intorno al 100 aC da Gaio Mario, console generale e grande riformatore dell’esercito romano, dopo la sua clamorosa vittoria sopra i Cimbri e dei popoli teutonici – dicono gli archeologi dell’Inrap – Questo intervento fece parte di una strategia militare attraverso il Mar Tirreno. Al suo apice, nel terzo o quarto secolo, Mariana, era una piccola città a malapena superiore ai dieci ettari, suddivisa in venti isolati. Il suo porto era attivamente impegnato nel commercio nel Mediterraneo. Lo scavo archeologico ha permesso di scoprire l’antico borgo di Mariana”.
Questa è la prima volta che in Corsica si identifica un mitreo, argomentano i ricercatori dell’Inrap – Il santuario è composto da diverse caratteristiche spazi mitraici, uno dei quali per r il culto e un’anticamera. La sala dell’assemblea dei fedeli è lunga 11 metri e larga 5. Un corridoio centrale è fiancheggiato da due muri. E’ qui, in una nicchietta, che sono state trovate tre lampade intatte
Parte del materiale ritrovato: http://www.inrap.fr/
Parte del materiale ritrovato: http://www.inrap.fr/

Alla fine del corridoio, un bassorilievo in marmo raffigurante Mitra che indossa il suo berretto frigio e sta sacrificando un toro. Tre frammenti di questo rilievo – fatto a pezzi probabilmente dopo la cristianizzazione dell’area -sono stati trovati finora dagli archeologi, tra i quali un cane e un serpente che bevono il sangue che scorre dalla gola dell’animale sgozzato, mentre uno scorpione lo punge ai testicoli. Sulla destra, è raffigurato un personaggio che tiene una torcia: il “dadophore” che simboleggia il sole o la morte. Tra gli altri elementi trovati durante lo scavo, la testa di una donna, due campane di bronzo, molte lampade rotte e vasi di pasta fine che farebbero parte di un arredo liturgico, accanto a una targa in bronzo e un’altra iscrizione ancora da decifrare. La presenza di materiale liturgico farebbe pensare a un’azione di chiusura improvvisa del luogo di culto e alla sua successiva distruzione, probabilmente avvenuta attorno al 390-400, quando, in un’area adiacente al miitreo viene edificata un’ampa basilica paleocristiana.
“Poco si sa di questo misterioso culto monoteista – argomentano gli studiosi dell’Inrap – In mancanza di documentazione scritta esplicita, la conoscenza è basata principalmente sullo studio dei suoi santuari e delle rappresentazioni dipinte o scolpite in esso contenuti.
Di origine indo-iraniana, il mitraismo è stato probabilmente introdotto nell’Impero dai soldati romani e dai mercanti orientali, venendo diffuso alla fine del primo secolo. Culto iniziatico, destinato esclusivamente a fedeli maschi, ha prima attratto le elite e successivamente si è diffuso in altri strati della popolazione. Cento mitrei sono conosciuti in tutto l’Impero.

In un primo periodo fu concorrente del cristianesimo. Esso venne bandito dall’imperatore Teodosio nel 392.
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