Dai favolosi racconti per immagini del Trecento e primo Quattrocento, alla svolta rinascimentale che toglie il fumo della leggenda per mettere a fuoco la verità monumentale dell'Adorazione dei Magi. Dalla solidità geometrica di Giotto, che parla a un gruppo di fedeli di eterogenea estrazione, al linguaggio raffinato, fiabesco ed elegante di Gentile da Fabriano e del Gotico internazionale, frutto della cultura d'elite delle corti e dell'alta nobiltà, per giungere alla fusione della citazione archeologica di derivazione greco-romana con il narrato. E soprattutto con la classica eroica possanza delle figure che, nel primo Rinascimento, si sviluppano dal modello della statuaria antica. Per parlare a tutte le classi sociali, con la verità degli episodi, la forza dei contesti architettonici e con il comune substrato latino.
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L'ARTE E L'ESOTICO - Del tutto insolita l’iconografia di questa Adorazione dei Magi di un anonimo portoghese di inizio Cinquecento, conservata al Museo di Viseu. Ai tre personaggi della tradizione l’autore ne affianca un quarto, un indio appunto, che offre a Gesù Bambino pepite d’oro contenute in un guscio di noce di cocco.
Il "Sunday Telegraph" annuncia l'intenzione degli Uffizi di restaurare l'"Adorazione dei Magi", e scoppia una polemica internazionale - Esperti europei, guidati da James Beck, minacciano un'azione legale per bloccare l'intervento: "Pulire il dipinto - affermano - sarebbe come fare un lifting al volto di un settantenne" - Il commento di Paolucci e Petrioli Tofani: "Accuse ridicole. E comunque la decisione spetta a noi" - L'opinione di Bonsanti.