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Posts tagged as “artisti bresciani”

Angelo Landi – Il pronipote del doge che dipinse il Garda. Biografia, periodi e tecniche

Angelo Landi, che era dotato di salde basi accademiche, seguiva un procedimento pittorico tradizionale. Realizzava disegni, a matita o a carboncino, e pastelli preparatori, soprattutto quando doveva dipingere paesaggi con figure. Studiava pertanto in modo accurato la composizione. Più diretto risultava invece l’approccio a scorci naturali. Molto spesso il tema dal vero veniva poi ripreso in studio. Un’osservazione ravvicinata dei suoi quadri consente di rilevare una pennellata larga, materica, di elevato spessore. Landi è stato anche un abile pastellista. La destrezza nel disegno lo ha portato poi a creare un numero considerevole di caricature, a matita o a penna, alcune delle quali furono pubblicate nel 1925-1926 sul Giornale del Garda.

Ottavio Amigoni –

Nella Brescia del Seicento, Ottavio porta avanti il linguaggio del manierismo, in ritardo sull’arte del tempo, ormai evoluta verso il Barocco. E’ allievo di Antonio Gandino e, secondo la letteratura, anche del figlio di lui Bernardino; però, è la lezione del primo che influisce maggiormente sulla sua successiva produzione

Girolamo Muziano – Vita, stile e quotazioni gratis

Muziano, formatosi sulla scia di Romanino, come testimonia l’Assunta dipinta nella Parrocchiale del paese natio, lascia presto Brescia per recarsi prima a Padova, dove ha operato Sustris, poi a Venezia, dove entra in contatto con la tradizione di Antonello, e in seguito a Roma. Gratis quotazioni di Girolamo Muziano, prezzi, costi, valore, aste, stime, valutazioni, risultati d’asta gratis

Bruno Casalini –

Per Bruno Casalini (Valsaviore 1931-Edolo 1982) ben si attaglia il detto “nessuno è profeta in patria”. Abbastanza trascurato nella nostra provincia, la sua formazione e la sua attività creativa hanno avuto come luogo privilegiato la laguna veneta, e a Venezia. Anche Stoccolma e Cannes (1963), hanno accolto i dipinti di Casalini in occasione di significative manifestazioni collettive

Ermete Lancini – La tecnica e l'avanguardia di Corso Mameli

La formazione artistica di Ermete Lancini risale agli inizi degli anni Quaranta del Novecento, nel quartiere di San Giovanni. La piccola Montmartre bresciana riunisce, nel raggio di poche centinaia di metri, un nutrito numero di pittori quali Cavellini, i Ghelfi, Botticini, Ragni, Cattaneo, conosciuti come l’avanguardia di corso Mameli

Piero Galanti –

Di Piero Galanti (Brescia 1885-1973) resta nella memoria la figura austera, appena piegata dalla tarda età, ma anche dalle contrarietà vissute, causate dalle nuove istanze emergenti, in grado di mettere in dubbio quanto profuso nella lunga carriera. Egli ha rappresentato un’espressione significativa della pittura bresciana, nonostante che due guerre gli abbiano imposto di riprendere faticosamente il cammino

Felice Bodei

Nel solco della tradizione, in un figurativo attento alla ricostruzione del dettaglio e alle soluzioni tecniche che intendono favorire la ricerca dell’area di sosta della poesia, Felice Bodei percorre una strada che ha tracciato sin dagli esordi e che lo ha portato, con fedeltà ai propri presupposti, a praticare una linea compositiva e metrica, quasi uscita dal passato, senza enjambement, che rivela la scelta programmatica di essere genuinamente semplice

Giovanni Fumagalli

Particolarmente apprezzabili pittoricamente i soggetti riferiti al Caffè Maffio, al Calendarietto della Profumeria Soldi, a Silva arredi e Tadini & Verza. Anche varie associazioni si sono avvalse dell’opera di Fumagalli, commissionandogli imprese; così pure teatri cittadini, per i quali ha prodotto manifesti. Sue pure varie illustrazioni di edizioni librarie e la copertina della rivista Brescia

Gino De Lai

Particolarmente apprezzato dal collezionismo locale, Gino De Lai è un interprete inconsueto ed esuberante della coinvolgente bellezza che il Garda ha sempre esercitato sui pittori. Le opere di De Lai circolano frequentemente sul mercato locale, raggiungendo anche un significativo valore commerciale, che ha innescato purtroppo già da alcuni anni l’interesse dei falsari