All’interno del generale movimento di ricerca espressiva che ha accompagnato il febbrile mutamento sociale d’inizio secolo, la pittura non-oggettiva rappresenta il tratto peculiare e distintivo di Kandinskij, destinato a cambiare per sempre il corso della storia dell’arte. Il suo percorso di astrazione pura, a partire dal 1913, fa propria la ricerca di un significato profondamente interiore e spirituale, che interpreta con totale rottura la sfida d’incontro fra tecnologia e visione del mondo, assumendo un progressivo distacco
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Al Museo del Corso di Roma mezzo secolo di cultura artistica, tra segno, gesto, materismo: dalle tensioni futuriste all’astrazione, all’integralismo “concretista”, fino al versante dell’informale. A colloquio con Enrico Crispolti, curatore della mostra