La prospettiva aerea è una modalità di rilevamento e di rappresentazione della realtà, che tiene conto del mutamento dei colori, alla distanza, e del progressivo sfocarsi delle immagini provocato dalla presenza di umidità negli strati bassi dell'atmosfera. Essa fu messa a punto, con esiti massimi, da Leonardo da Vinci. Se la prospettiva lineare ci offre semplicemente, nel campo lungo, una riduzione di dimensioni degli oggetti, progressiva, rispetto al punto di vista, la prospettiva aerea approfondisce il senso del vero, aggiungendo, al rimpicciolimento di elementi distanti, una diversa colorazione e una riduzione della marcatura delle linee che definiscono gli elementi paesistici.
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Nel momento in cui l'artista decide di lavorare attorno a uno spazio conchiuso, la pittura en plein air, sciolta e aperta, muta radicalmente e Giverny diviene un vero e proprio laboratorio pittorico, in cui il consueto paesaggio - inteso in maniera ottecentesca con impaginazioni a campo largo - si riduce, con il tempo, a campi medi e primi piani. Ninfee e glicini, nel laghetto di Giverny, sono pertanto una svolta concettuale nel mondo pittorico di Monet.
L'ingrandimento eccezionale di un suo dipinto - che fu venduto all'asta da Christie's - ci consente di percorrere il quadro quasi a livello di trama e di apprezzare, in ogni sua parte, il lavoro svolto. Come i pittori della prima metà dell'Ottocento, egli è estremamente analitico e, pertanto molto ricco nella descrizione di dettagli, anche se stende con scioltezza le pennellate chiare, luminose, segno di un dilagare della luce, che sarà uno dei principali fenomeni artistici del Novecento
Romantica o tormentosa, solare o cupa. La neve come rappresentazione dello stato d'animo. L'arte ha assecondato il senso del tempo, non solo meteorologico. I romantici preferirono le tormente, ma accettarono anche i paesaggi pittoreschi nei quali la natura si acquietava, dimostrando, nel pittoresco, il lato apollineo del sublime
Da evidenziare un altro aspetto fondamentale che sfata il mito che i quadri fossero realizzati in una sola seduta. Se osserviamo nella parte bassa del dipinto vediamo che il colore di base del lago è blu scuro. Monet ha lasciato asciugare la prima preparazione e ha poi sovrapposto, a film pittorico asciutto, una pennellata trascinata color bianco sporco, che ha creato i riflessi della luce. Da sottolineare anche il fatto che, con la direzione della pennellata, l'artista tendeva a suggerire la forma, con pochi o un sol tratto di trascinamento del colore stesso
a pittura en plein air costituisce un'appagante caccia cromatica, in grado di procurare grandi soddisfazioni a chi la pratica. Per quanto oggi il genere del paesaggio non sia più "alla moda" e non incontri il gusto del mercato, l'esperienza dei dipinti dal vero è un banco di prova e una palestra anche per chi sceglie altre tecniche, stili o modalità espressive. Non dobbiamo dimenticare che, in genere, i grandi astrattisti sono stati, precedentemente, pittori figurativi di grandissimo livello
Dipingere il mare, seguendo il canone del realismo, non è certamente facile. Questo perchè - come per la neve e il verde dei prati e degli alberi - dobbiamo cambiare atteggiamento verso il colore, smontando quelli che sono i preconcetti cromatici, cristallizzati dal linguaggio verbale. Il mare, per convenzione, è blu, come il cielo è azzurro. Il pittore sa che se dovesse stendere questi colori, otterrebbe un quadro pessimo, a meno che non li caricasse, non li estremizzasse in una direzione fauve.
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