Il legame con la passione per la caccia da parte della nobiltà bresciana è evidente. Duranti unì l'osservazione scientifica degli animali - anche quelli da cortile - con la ricerca di un rapporto tra staticità e movimento. Molto spesso i volatili assumono una violenza estrema, su fondale tempestosi e corruschi, nella quale pare di leggere quella determinazione oscura, dalla quale trae forza travolgente lo stesso sentimento bellicoso dell'umanità. Abate, conte e cavaliere, Giorgio Duranti aveva studiato scienze e musica. Era conosciuto come eccellente suonatore di violoncello. Vendette buona parte delle proprie opere pittoriche per finanziare la realizzazione della chiesa parrocchiale di Palazzolo. Anche suo fratello Faustino (1606-1766) era pittore
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Il bresciano Giorgio Duranti è stato un maestro della pittura animalista del XVIII secolo. I segreti della sua arte rivelati dal restauro di alcune opere, emblematici frammenti di un raffinato bestiario