Si fa strada in Fattori, dopo l’entusiasmo iniziale, e si accentuerà soprattutto negli ultimi anni di vita, una trasformazione, un sentimento di sconforto e sfiducia negli ideali risorgimentali che lo porta ben presto a considerare la guerra con amarezza, come un sacrificio dovuto, un’avversità della vita a cui semplicemente dover far fronte
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Con la celebre frase “Buonanotte, signor Fattori!” Roberto Longhi sanciva la “condanna” dell’Ottocento italiano. Eppure i Macchiaioli non furono inferiori ai colleghi Impressionisti. Pagarono cara, semmai, la perduta centralità in ambito artistico del nostro Paese rispetto alla Francia. Oggi, rivalutarli è un dovere condiviso
Andrea Baboni per Stile: “La vitalità del segno del maestro livornese sembra non avere uguali nell’arte dell’Ottocento, per complessità ed autonomia di forme espressive, per rigore stilistico e respiro tematico”. L’interessante confronto tra opera grafica e dipinti
La mostra - alla Gammanzoni dal 27 marzo al 28 giugno 2015 - presenta 35 opere, molte mai esposte a Milano, di alcuni tra gli indiscussi protagonisti dell’arte italiana dell’Ottocento.
La mostra - alla Gammanzoni dal 27 marzo al 28 giugno 2015 - presenta 35 opere, molte mai esposte a Milano, di alcuni tra gli indiscussi protagonisti dell’arte italiana dell’Ottocento.
Giovanni Fattori (Livorno 1825 - Firenze 1908) e' il piu' conosciuto tra i pittori macchiaioli, un po' appartato durante il periodo di Castiglioncello, quando la poetica del movimento raggiunse la sua vetta e il gruppo gravitava intorno alla figura di Diego Martelli, ne divenne il piu'significativo artista a partire dagli anni '70
In mostra al Le Muse 2 di Cortina d'Ampezzo, dal 26 dicembre al 6 gennaio, una selezione attentissima di “Venti capolavori dell’Ottocento italiano”