“Il mio lavoro” racconta il grande maestro italiano, torinese d'adozione “si svolge intorno ad un diaframma implicito all’immagine, imponendo una lettura circolare che sottrae alla visione il valore dell’evidenza” - “L’artista è un’instabile controfigura che si aggira nel vuoto, senza però rinunciare a descriverlo”