Nel mondo paleocristiano erano creature simili a uomini adulti, con abiti del potere e virili barbe. Ma la necessità di individuare un sistema che raccordasse rapidamente l’umano al divino, alla fine del IV secolo fece perdere peso ai messaggeri celesti che presto sentirono crescere le ali sulle spalle
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Il soggetto dell'angelo del Lunedì non è particolarmente diffuso nell'arte e trova particolare attenzione durante il Seicento, nel periodo dominato dal tenebrismo e dal barocco. L'episodio glorioso della Resurrezione non è ancora conosciuto dalle pie donne. Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salòme andarono al sepolcro con l'intento di cospargere il cadavere di Cristo con oli ed essenze. Ma trovarono il grande masso che chiudeva l'accesso alla tomba spostato
Richter decide di regalarsi l'opera vista a Venezia tramite una foto-pittura sfocata, una storia che illustra il suo pensiero e tramite il colore la trasparenza della visione nel rapporto con un “oltre” misterioso. L'obiettivo di Ricther non è riprodurre la tecnica pittorica del maestro del Rinascimento ma concentrarsi sul motivo originale. Gli elementi rimangono identici
Ecco il quadro che Camille Corot dedicò, nel 1835, al soggetto dell’incontro tra l’angelo e Agar, opera che documenta come il tema “angelico” si inserisca pure nel contesto dell’estremo realismo del pittore francese...
L'opera si presta a più interopretazioni e a tal fine venne evidentemente pensata. Accanto alla rievocazione dell'episodio biblico, si aggiungono connotazioni politiche legate all'epoca. Dalla posizione della Chiesa gallicana in contrasto con la chiesa romana al laicismo dilagante, alla lotta tra progresso del pensiero e conservatorismo dell'istituzione ecclesiale fino a giungere alla liceità delle rivoluzioni nel caso in cui la Legge protegga un possibile tiranno.
L'episodio sul quale la Chiesa non amò spesso soffermarsi - perchè la ribellione di Giacobbe avrebbe, in qualche modo giustificato, la contestazione della Chiesa - risulta comunque un sotteso nodo centrale della nostra religione, che non punta sull'asservimento dell'uomo a Dio, ma una dialettica, anche violenta, fatta di fughe - il Figliol Prodigo -, di un richiamo veemente del Signore, che può sfiorare la bestemmia o o che diviene un lotta diretta con la divinità amatissima