La ruota è la fortuna. La fortuna della vita. Essa gira fino a quando l'uomo è vivo e può sospingerlo, per puro caso o per qualche piccolo merito, orientandone il corso, verso la ricchezza - rappresentata dal bel mantello, alla nostra sinistra o verso la povertà (gli abiti rudi, la bisaccia, il bastone del povero e del vagabondo). Comunque sia è sempre il caso, considerata la circolarità della ruota, a creare una fortuna - anche economica - all'individuo o a costringerlo nella povertà assoluta.
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Nel dipinto di Hans Holbein intitolato “Gli ambasciatori” (1533). Il disco fortemente scorciato che appare obliquamente, in sospensione sul pavimento, è, come ben sappiamo, la raffigurazione di un teschio... Ma come era collocato il quadro e quale funzione poteva avere nella sala del castello in cui era stato sistemato?
La pittura di Enzo Cucchi dialoga con la morte, perché dalla morte vede sorgere la vita. E se della morte esibisce il sembiante, non è per sfidarla, ma per catturare la possibilità di rinascita
Il potere, da sempre, ha cercato infatti di vivere come se ogni proprio esponente fosse eterno: e ogni azione di prevaricazione, truffa, malversazione, sopraffazione sembra alimentata inconsciamente dall'idea che tutto possa essere dominato e acquistato. Introdurre la consapevolezza del memento mori significava riportare i vertici alla base, invitandoli alla giustizia, alla fratellanza e alla condivisione
Dal 12 ottobre 2013 al 2 febbraio 2014, a Pisa, 230 trenta opere ripercorreranno l'iter creativo dell’artista che tanto ha rivoluzionato l’arte del XX secolo.