Guaitamacchi è pittore d’atmosfere, cupe, sospese, con vedute “a reticolato”, fitte, rese con pennellate dense, a strati di colore nero. E’ un tenebrista dai toni inquietanti, ispirati al cinema espressionista: ma è anche metafisico, alla Kaurismäki o alla Lynch. Paradossalmente, nelle sue metropoli si è sempre a un passo dal delirio