Bernardelli Curuz: "Il pittore blocca un istante, quello dell'inizio della contrazione delle masse muscolari. E mette una "mensola" obliqua sotto le labbra della Gioconda. La visione ravvicinata del dipinto permette di evidenziare, in modo assoluto, una sorta di cicatrice obliqua, una sottostruttura di natura architettonica. La mensola obliqua, come vediamo qui, sostiene il rigonfiamento della parte sinistra delle labbra della Gioconda che sono asimmetriche, non solo per un gioco prospettico, ma perchè la Gioconda sta iniziando a sorridere e nel suo volto si avvia un processo che, qualche istante dopo, sarebbe quasi irrapresentabile senza renderla irriconoscibile".
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La seconda opera potrebbe essere un ritratto di Ginevra de' Benci, protagonista di un celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci. La vicenda complessa dell'opera. La lettura e la transcodifica di presunti anagrammi che consentirebbero una narrazione della vita della giovane donna. Meccanismo che non potrebbe essere distante dal maestro, appassionato anche d'enigmistica
MILANO - Allestita straordinariamente in Sala Fontana, l’esposizione è inserita nel percorso museale dal 15 giugno al 12 settembre
In particolare risulta degna di considerazione l’individuazione, alla base degli strati di pittura, di un apprestamento sommario del ritratto basato sull’incisione del supporto. Una sorta di mappa della fisionomia con la quale l’artista aveva ripreso, nei suoi elementi lineari fondamentali, la verità della donna che aveva di fronte
Purtroppo l’originale di Leonardo è andato perduto e conosciamo l’opera solo attraverso le numerose repliche dei suoi allievi cosicché più che della “Madonna dei Fusi” potremmo dire che presentiamo oggi tutta una serie di “Madonne dei Confusi”. Anche se potrebbe essere successo che Leonardo abbia supervisionato l’opera di qualche allievo e o possa anche essere intervenuto direttamente nella realizzazione/correzione di un qualche particolare la produzione della sua bottega è di qualità manifestamente inferiore e certo non può essere paragonata con quella del maestro. Le copie possono solo rendere una vaga idea di quel che il maestro poteva aver realizzato.
Disegni di disastri e 171 profezie spaventose emergono dal Codice atlantico. Quale significato attribuire a quel percorso che configurava la fine del mondo? Un gioco colto offerto alla corte o una seria proiezione del collasso della società e della Terra?
Negli scritti artistici di Leonardo da Vinci confluiti poi nel cosiddetto Trattato sulla pittura, un paragrafo si occupa della cosiddetta lucidatura dei paesaggi, che altro non è che il rilievo minuzioso di una veduta paesistica, fissata temporaneamente su un vetro e successivamente passata al foglio attraverso un disegno. Leonardo e ogni pittore non temevano l'utilizzo di elementi tecnici estranei alla pittura per giungere alla massima finalità del pittore stesso che, soprattutto grazie ai fiamminghi e all'arte italiana del Cinquecento, puntavano alla incisività dato dato reale. Per lucidare un vetro fissando su di esso l'immagine di un paesaggio si potevano, come consiglia a Leonardo, utilizzare il lapis o il pennello, tenendo il vetro a una certa distanza corrispondente ai tre quarti della lunghezza del braccio del pittore
Possibile che sia del genio di Vinci o che al genio un oscuro artefice abbia avuto l’ardire di mostrare la povertà della sua opera e che il genio abbia tenuto, sicuramente per poco, l’opera in mano? Le parole hanno tutte semantica e significato ben preciso e va da sé che leggendo il vocabolario si possono apprendere le diversità che intercorrono tra compatibilità e identità e questo malgrado le indicazioni di Arma e Università che in questo caso sembrerebbero essere indirizzate ad avvalorare la tesi del presunto autoritratto
Roberto Manescalchi ci porta in un viaggio appassionante dedicato al celeberrimo dipinto: dal confronto tra l'opera del Louvre con quella londinese alla ricostruzione del progettato polittico, dai disegni alle repliche e alle copie che costituiscono un'enciclopedia di variazioni stilistiche attorno allo stesso modello che ebbe un impatto sconvolgente sulla pittura