Il successo di Monna Lisa, che nacque a ridosso dell'esecuzione del ritratto stesso e che raggiunse l'apice con il furto del quadro, non conobbe requie. La dipinsero in tante maniere, tenendo il cardine della stella polare vinciana. Ed è comunque bello osservare il variare di forma, di sorriso, d'espressione nella stessa modella
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2019, Festeggiamenti in onore di Leonardo… Ciaccie fritte, bombarde, fuochi d’artificio, ricchi premi & cotillons. Intervenite numerosi. E che dire del buon Salvatore del mondo comprato per una cifra spaventosa dagli arabi? Roberto Manescalchi è andato a caccia delle copie, delle revisioni, delle interpretazioni che in circa un secolo si svilupparono dal disegno di Leonardo. E tra questi quadri qual è l'originale? Ciò che è stupenda è la carrellata di varianti sul tema. Chi ha l'occhio, entri e guardi. Un vero spettacolo
Partire dalla suggestione di un muro scrostato o di un alone di umidità, creare fondali caotici dai quali estrarre figure e composizioni dinamiche e incisive. Da Leonardo al Novecento un viaggio nella materia che contiene immagini
In particolare l’attenzione viene rivolta al territorio altotiberino, consapevoli del fatto che Leonardo redige delle carte funzionali allo studio della regimazione idraulica del Valdarno e alla bonifica della grande palude che al tempo ricopriva la Val di Chiana, per cui la valle del Tevere costituisce solo la cornice di questo ampio contesto. Tuttavia va considerato che nell’estate del 1502 Leonardo si trattenne per oltre un mese ad Arezzo e in Valdarno assieme a Vitellozzo Vitelli, condottiero e figura di spicco della nobile famiglia tifernate, nonché luogotenente del Valentino, che nel giugno del 1502 si era acquartierato con i suoi 3.500 fanti nella città sottratta ai Fiorentini. Particolare sintonia ed una forte empatia ci deve essere stata tra Leonardo ed il generale del Valentino. Da Vitellozzo Leonardo ebbe pertanto modo di raccogliere molte informazioni sull’assetto idrografico dell’Altotevere che, sebbene posto in secondo piano e in posizione marginale nell’inquadratura d’insieme, viene rappresentato in modo proporzionato e con notevole dovizia di dettagli
Lo studio dello stemma retrostante tra Bembo e Sforza. "Un’analisi puntuale del paesaggio stesso, nella cui realizzazione sappiamo che Leonardo metteva molta cura affinché risultasse il più congruo possibile alla realtà, come spiega dettagliatamente nel Trattato sulla Pittura poi composto successivamente alla sua morte dal Melzi, conferma questa mia percezione. . dice il ricercatore -Nel caso di specie ci troviamo infatti a Sassocorvaro, lungo la Valle del fiume Foglia, vicino al confine tra le regioni Marche e Emilia Romagna, in fronte alla quale si trova Mercatale e il lago omonimo, costruito artificialmente negli anni ’50 del secolo scorso"
Una lettura suggestiva del paesaggio leonardesco della “Madonna dei fusi”, straordinariamente somigliante alle “profonde segature de’ fiumi” della dorsale del Pratomagno fra Arezzo e Firenze
Le proiezioni tecniche del grande pittore, come ben sappiamo, trovarono applicazione nel futuro, come se egli avesse scritto, per immagini, un libro di fantascienza. Ma forse non ha trovato grande applicazione questo lavoro, che avrebbe dovuto consentire all'uomo normale di camminare sulle acque. Dotato di un costume da bagno, rigonfio come quello dei paggi, il camminatore di Leonardo usa un paio di bastoncini
Leonardo da Vinci – Cos'è lo sfumato leonardesco e come si ottiene
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Lo sfumato leonardesco è frutto di una tecnica di sovrapposizione, a dipinto ultimato, di una velatura lieve ed omogenea di colore diluito nel legante con il fine di ammorbidire i lineamenti dei volti o - nel caso di paesaggi - di ridurre l'acutezza dei profili delle montagne o degli oggetti lontani per ricreare l'effetto di sfocatura provocato, alla distanza, dalla'umidità atmosferica. Lo sfumato, applicato ai volti, è assimilabile all'effetto flou, ottenuto, nel cinema o nella fotografia tradizionali, attraverso la sovrapposizione di un velatino all'obiettivo.