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Posts tagged as “Medicina e chirurgia nell’arte”

Inedito. Lifting o reggi-sorriso? Come Leonardo gonfiò le labbra alla Gioconda. Ecco i punti di sutura

Bernardelli Curuz: "Il pittore blocca un istante, quello dell'inizio della contrazione delle masse muscolari. E mette una "mensola" obliqua sotto le labbra della Gioconda. La visione ravvicinata del dipinto permette di evidenziare, in modo assoluto, una sorta di cicatrice obliqua, una sottostruttura di natura architettonica. La mensola obliqua, come vediamo qui, sostiene il rigonfiamento della parte sinistra delle labbra della Gioconda che sono asimmetriche, non solo per un gioco prospettico, ma perchè la Gioconda sta iniziando a sorridere e nel suo volto si avvia un processo che, qualche istante dopo, sarebbe quasi irrapresentabile senza renderla irriconoscibile".

Mounir Fatmi, metti due santi in una sala operatoria. Una gamba bianca, una nera. Che succede?

Metti a disposizione dei Santi Cosa e Damiano - dipinti dal Beato Angelico - una sala operatoria di oggi. Come si comporterebbero ora i santi taumaturghi? E qual è il rapporto tra la guarigione umana e la guarigione tecnologica? E la medicina e la chirurgia hanno sostituito, in materia, ogni approccio spirituale complementare? Sono tante le domande che vengono suscitate dalla visione delle  opere della serie di Blinding Light (2013), un progetto che vede la manipolazione sia concettuale che visiva della cosiddetta “Guarigione del Diacono Giustiniano”, un miracolo immortalato anche in un noto dipinto, come dicevamo, del Beato Angelico. La storia narra di due santi, Cosma e Damiano - celebri per le loro capacità mediche - che una notte entrarono nella stanza di Giustiniano e gli scambiarono la gamba malata con quella di un etiope appena deceduto. Al risveglio Giustiniano si accorse quindi di avere la gamba destra guarita, ma di colore. - e qui si sviluppano altre domande sull'identità dei bianchi e quella delle persone di colore; si analizza il rapporto tra etnie diverse - . Giocata sulle sovrapposizioni fra il dipinto antico e scene di chirurgia odierna, Mounir Fatmi sorprende per l’abilità lessicale con la quale riesce ad affrontare temi di grande richiamo come l’identità etnica, l’ibridazione e la nozione di diversità con una sorprendete sensibilità culturale