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Posts tagged as “salvador dalì”

Salvador Dalì nel “giardino dei mostri” di Bomarzo. Lugubre-imperdibile. Video d’epoca

I Giardini di Bomarzo, chiamati anche Parco dei Mostri è un complesso monumentale nella città di Bomarzo in provincia di Viterbo, nel nord del Lazio. Sono costituiti da un parco alberato, situato in una valle dominata dal castello degli Orsini, e popolato da sculture, piccoli edifici e ornamenti architettonici come ciotole, urne o obelischi distribuite tra la vegetazione naturale.
Sia la storia della creazione dei giardini che le sculture di interpretazione e testi incisi qua e là nel parco, sono ancora oggetto di polemiche tra gli storici.Pier Francesco Orsini detto Vicino Orsini (1528-1570), avrebbe avviato i lavori attorno al 1550. Alcuni storici ritengono, tuttavia, che il nucleo del progetto di quel luogo straordinario sia stato fatto realizzare dal,padre Giancorrado Orsini,

Salvador Dalì – Ossessione del cibo, ricette afrodisiache, compulsioni gastro-erotiche

"La mia pittura è gastronomica, spermatica, esistenziale". Nulla di più chiaro, e conciso, con cui descrivere le proprie pulsioni, anche creative, poteva essere detto. Basti pensare a quanto accadde ai suoi quadri: uova fritte al tegamino - senza tegamino - penzolanti da cucchiai surrealisti; pani sodomiti, rivoluzionari o sentimentali; costolette d'agnello che ammiccano dalla spalla nuda di Gala o che "firmano" l'autoritratto dell'artista: telefoni a forma di astice o coperti da sardine fritte; orologi molli, sensuali, pronti a segnare una "Memoria persistente" come il gusto intenso del Camembert leggermente sciolto al caldo estivo
a dalì libro 2

Dalì: aragoste come telefoni, orologi di bronzo fusi e kitsch programmatico. Il video delle sculture

 Salvador Dali fuse la metafisica - fu, evidentemente, il surrealista più vicino al mondo di De Chirico - in un forno di immaginazione kitsch che precorse il neo-pop ironico dei nostri anni. Nell'ambito della produzione di sculture e oggetti d'arredamento, Dalì procedette per accumulo formale e sovraesposizione semantica: grosse labbra di donna, invasione di orologi fusi, accese dissonanze cromatiche, aragoste come cornetti del telefono eccetera. Ma lo sapevate che esiste un museo, in Francia, che espone la più bella collezione di sculture dell'artista, nel mondo? Uno spazio dedicato al surrealista, nella sua roccaforte di Montmartre.

Salvador Dalì, nell'articolo l'autentica video-intervista folle del 1959

Elegante e allucinato, mentre guarda in macchina per combattere la propria tauromachia con il demonio-spettatore, Salvador Dalì mostra in questa intervista del 1959 la propria allucinata visione del mondo, che comunque lambisce verità strutturali. Ciò che colpisce è l'incontro surreale tra un'informazione che tende alla scientificità e all'oggettività (Carlo Mazzarella, intervistatore) e il sulfureo umiliare la realtà scontata di domanda e risposta, attraverso analogie, fughe, (Dalì) correzioni, che culmina con il grottesco battesimo con corno del giovane intervistatore che, con estrema professionalità accetta imperturbabile la ridicolizzazione del mezzo televisivo.

Il Dna dice no. L'ex cartomante Pilar non è figlia di Dalì. La riesumazione

Il corpo del pittore, che era stato imbalsamato, come quello di un faraone, è praticamente intatto e nulla ha cambiato la forma dei baffi a manubrio che quasi ne incorniciano il volto. L'operazione - disposta dalla magistratura spagnola - è avvenuta 28 anni dopo la morte. La richiesta del test genetico è stata presentata da parte di un'indovina di 61 anni, Pilar Abel, nata come il pittore a Figueras, una piccola città nel nord della Catalogna. Pilar avrebbe saputo dalla propria nonna di essere figlia del pittore e, certamente, deve aver presentato ai magistrati alcune prove inoppugnabili della frequentazione della madre con il celeberrimo artista.
Dopo l'uscita degli ultimi visitatori del teatro Museo Dalì di Figueras - dove l'artista è sepolto - è iniziato l'intervento di rimozione della lastra del sarcofago che pesa più di una tonnellata. Un argano ha poi estratto la bara, che è stata aperta. Il prelievo ha riguardato i capelli, le unghie e due ossa lunghe. L'intervento, inteso globalmente, è durato poco meno di quattro ore

Il fuoco sotto il ghiaccio: la vita di Gala, moglie e Dea imperatrice di Dalì

Diviene l'unica modella del pittore, il suo principale soggetto di ispirazione che si trasforma,presto, in una leggenda vivente e un'icona moderna. Da parte sua, la donna gestisce il marito, ne migliora le condizioni economiche e il rapporto con il mercato. Nei reciproci disequilibri emotivi, trovano una perfetta compensazione. Sono il re e la regina, la luna e il sole. Nel 1968 comprano, per coronare un percorso d'onnipotenza, il castello di Pubol in Catalogna, luogo in cui Gala fu sepolta nei giorni successivi alla morte, avvenuta il 10 giugno 1982.

Salvador Dalì scolpì un crocifisso da donare al suo esorcista

Il religioso, nato a Carpegna, nelle Marche, fu sospeso a divinis dall’Ordine dei Servi di Maria, a causa del mancato rispetto di alcuni impegni finanziari legati alla missione caritatevole che aveva precedentemente fondato. Si trasferì così in Francia dove svolse vari mestieri ed esercitò l’attività di esorcista, pur essendo diventato, per ordine della Chiesa, laico. Nel 1947 ricevette la visita di Dalì che, in crisi mistica, col timore “di morire senza cielo” –come scrive in uno dei suoi testi – cercò di controllare la propria spiritualità controversa

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Nel 1929 raggiunge la maturità dello stile che declina in chiave d'incubo perenne il sogno surrealista; per questo inventa il cosiddetto metodo paranoico-critico, basato sulla ricorrenza delle ossessioni. Escluso dai surrealisti qualche anno dopo, si è poi recato negli Stati Uniti, dove ha fatto la propria fortuna.