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Posts tagged as “Sculture che suonano”

L’organo suonato dal mare. Succede a Zara. Sentite qui 30 secondi di concerto

Nella notte il suono lontano di un organo si diffonde nell'aria portato dal vento. E' una musica soprannaturale, che unisce istanti di armonia a imprevisti e imprevedibili salti nella dissonanza. E' il mare-organista ad agire, con le onde, sui tubi dell'organo marino, scultura sonora a gradini realizzata nel 2005 dall'architetto Nikola Bašić, nel punto a nord est della banchina che circonda il centro storico di Zara, città dalmata appartenente alla Croazia, che si affaccia sull'Adriatico, popolata da 75mila abitanti. L'organo si basa sul principio dello spostamento d'aria provocato dalle onde che entrano alla base del monumento

L’organo marino suonato dalle onde a Zara. Sentite qui 30 secondi di concerto

Nella notte il suono lontano di un organo si diffonde nell'aria portato dal vento. E' una musica soprannaturale, che unisce istanti di armonia a imprevisti e imprevedibili salti nella dissonanza. E' il mare-organista ad agire, con le onde, sui tubi dell'organo marino, scultura sonora a gradini realizzata nel 2005 dall'architetto Nikola Bašić, nel punto a nord est della banchina che circonda il centro storico di Zara, città dalmata appartenente alla Croazia, che si affaccia sull'Adriatico, popolata da 75mila abitanti. L'organo si basa sul principio dello spostamento d'aria provocato dalle onde che entrano alla base del monumento

Le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola. Ascolta i suoni misteriosi che emanano accarezzandole

Alcune pietre, al passaggio di un'altra pietra leggermente strofinata, emettono suoni consecutivi dal do al sol, componendo una scala che viene poi - come sentiremo nel filmato, in questa pagina - destrutturata dai suoni successivi, deformati, come nella musica contemporanea, emissioni che mantengono una tonalità dolce, seppure a certi tratti inquietante e fantasmatica, molto simile a una voce femminile

In 20 secondi ascoltate la scultura che suona di Kenjiro Matsuo

Ci sono musicisti e studiosi di musica che dimostrano, con la realizzazione di macchine particolari, che esistono davvero tanti punti di congiunzione tra il suono e la scultura. E' il caso del giapponese Kenjiro Matsuo, che fa suonare ogni cosa, traendone spesso melodie. Con questa splendida scultura - uno xilofofono spiraliforme - egli, facendo rotolare un sasso, ricava il motivo di un ben noto brano classico

Ascoltate in 2 minuti il celestiale concerto per bicchieri. La storia di una nobile tecnica

Legato al virtuosismo e alla costante ricerca del nuovo, l'armonica a bicchieri (o glassarmonica) venne elaborata nel XVIIII secolo e utilizzata da nobili dilettanti - come la regina Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI - e da grandi musicisti, tra i quali Mozart. In precedenza fu certamente usata, con una semplice disposizione di bicchieri su una tavola, come curiosità sonora nella realizzazione di motivetti popolari. Sotto il profilo tecnico essa è uno strumento musicale idiofono a frizione, che viene composto da bicchieri da vino di diversa grandezza, riempiti d'acqua in quantità che consentano di ottenere vibrazione controllate che si allineano alle note musicali, prodotte dall'esecutore sfregando un dito inumidito sul bordo di ciascuno di essi

Una scultura che suona. E sentite che meraviglia. Sembra la musica di Babbo Natale

Una musica ritmica, magica, che sembra riprodurre i suoni che uniscono il mondo sublunare a quello spirituale, attraverso un ritmo di danza e il canto di diversi strumenti di cui riproduce il suono. E' la Marble Machine, una serinette, cioè una variante di un piccolo organo chiuso in una scatola e azionato attraverso una manovella. La Marble machini è stato realizzato da Wintergatan, un gruppo musicale folktronica svedese di Göteborg. Due membri, Martin Molin e Marcus Sjöberg, facevano precedentemente parte del trio elettro folk Detektivbyrån. Un gruppo formato polistrumentisti, che esegue i brani con diversi strumenti musicali, molti dei quali rari o autocostruiti.

Angela Corti, così farò suonare la scultura nel deserto

Il vento crea nel deserto rocce nude con forme acute e schegge taglienti, incise e lavorate dalle raffiche e dune di sabbia dette anche “sabbie che cantano” per il suono che il vento produce al suo passaggio.
Le linee sinuose e grezze della scultura ricordano, da un lato la purezza della cresta delle dune, e nello stesso tempo, le rocce irregolari incise dal vento.
Contrasti di linee e superfici.
I fili metallici che tessono pietra, quasi a bloccare questo movimento, diventano a loro volta fili che vibrano, il sibilo del vento.
E la pietra si trasforma in strumento musicale, che ricorda un’arpa o lo stesso Oud, definito dagli arabi “il sultano degli strumenti musicali”.
La scultura è un’insieme di vibrazioni, segni, scalfitture, fratture, cuciture: è una danza elegante che tesse l’opera.