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Posts tagged as “Superfici specchianti nell’arte”

Pol Bury, l'arte del ferro e dell'acciaio specchiante dell'artista surrealista. I motori nascosti. Il video

I quadri realizzati dall'artista alla fine degli anni Trenta e nella prima parte degli anni Quaranta furono esposti al Salone Internazionale del Surrealismo di Bruxelles. Bury cominciò a includere metalli o motori elettrici in molte delle sue sculture, a partire dal 1957. I motori nascosti attivano il movimento  delle opere, che girano, si inclinano o si alzano

I quadri dipinti sugli specchi dal Settecento a Pistoletto. La tecnica e il gioco di riflessi

Dai dipinti su vetro - realizzati dai tempi degli antichi romani, con oro e pigmenti - alle opere settecentesche sulla superficie degli specchi. Per questi lavori era necessario preparare una miscela vicina alle lacche, utilizzando gomma arabica e colore. Oggi effetti analoghi sono ottenuti miscelando sulla tavolozza la vernice finale al colore ad olio desiderato. La gomma arabica o la vernice finale spary di oggi sono molto aggrappanti e consentono di stendere il colore su superfici idrorepellenti come quelle del vetro. Il piccolo segreto è solo questo. Per quanto concerne i dipinti su vetro, essi vengono realizzati nella parte interna, affinchè il colori non presenti la minima asperità, mentre quelli su specchio generalmente venivano realizzati sulla superficie esterna - evitando, in molti casi di abradere la superficie riflettente - per aumentare la possibilità del gioco con i riflessi

Helidon Xhixha – Come scolpire la luce, l’acciaio nell’arte

E’ per arrivare a questo che ho intrapreso da anni una costante ricerca, sia stilistica che tecnica, che mi ha portato ad un linguaggio aniconico. Resta il fatto che la conoscenza del disegno e dell’arte figurativa, la padronanza di quei mezzi di rilettura della realtà, restano un imprescindibile punto di partenza anche per ogni ricerca informale.

Ano Nyme, così un bunker tedesco è stato trasformato in un gioiello fiabesco di luce

Il vecchio bunker tedesco dardeggia sole, onde frantumate, occhieggia d'azzurro, segmenta, da un lato, il blu marino e, dall'altro, l'oro del tramonto che brilla sulla sabbia. Questa splendida opera d'architettura e di land art ha permesso la trasformazione assoluta, in un riflesso, di un appostamento di guerra, sulla spiaggia di Dunkerque, in Francia. Un edificio miltare di 350 metri quadrati di cemento coperto da un artista francese da migliaia di specchi frantumati. L'artista è stato costretto, all'inizio, ad operare nell'anonimato più assoluto, come accadde per il writer inglese Banksy. "Sì - dice Ano Nyme a Stile Arte - Ho iniziato quest'opera senza autizzazione. La gente voleva conoscere il mio nome, così io rispondevo:Anonyme. E il nome è rimasto"