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1912. Così apparve il volto della mummia della nonna di Tutankhamon


E’ considerata una delle mummie meglio conservate. Nel 1912, quando i resti di Tiy vennero studiati per la prima volta, apparve questo volto, come vediamo nell’immagine scattata in quelle ore. Tutto pareva bloccato, eterno.
Il viso intenso, incorniciato dalla lunga e folta chioma scura, impressionò gli studiosi. Una prima analisi della mummia fu compiuta dall’anatomista Grafton Elliot Smith. L’imbalsamazione era stata eseguita con grande attenzione: i lineamenti del viso perfettamente riconoscibili, così come la chioma è incredibilmente conservata, al punto che Elliot Smith poté notare come la regina non avesse un solo capello grigio.
Tiy, nata 3420 anni fa a Panopoli, aveva origini straniere. Il recente prelievo di materiali genetici dai resti della mummia ha permesso ai genetisti non solo di confermare che questa regina era la nonna di Tutankhamon ma di evidenziare l’aplotipo R1b, il più frequente aplogruppo del cromosoma Y presente in Europa occidentale, in Eurasia centrale ed in alcune regioni dell’Africa sub-sahariana e dell’Africa centrale. Le caratteristiche somatiche della regina rinvierebbero a una tipologia mediorientale, che troviamo piuttosto diffusa anche in Italia.

A circa 10 anni Tiy aveva sposato Amenofi III – che ne aveva 12 – sovrano della XVIII dinastia egizia, ne era diventata la moglie principale e gli aveva dato numerosi figli, tra i quali il futuro faraone Akhenaton, – alla nascita era stato chiamato Amenofi – che avrebbe dato una svolta monoteista al regno egizio. Fu anche la madre a contribuire a quella scelta?
Il figlio di Akhenaton, Tutankhamon, appunto, si sarebbe poi trovato a far fronte alle proteste di popolo contro la scelta religiosa del padre – che aveva avuto anche pesanti implicazioni politiche ed economiche – sulla strutturata società egizia, ripristinando il vecchio “olimpo”-