Press "Enter" to skip to content

Posts published in Marzo 2017

Perché è così importante Il Cavaliere azzurro di Kandinsky? Cosa rappresenta?

Siamo nel 1903. Vasilij Kandinskij dipinge, su una tela, 55×60 cm, utilizzando un medium tradizionale come l'olio, il Cavaliere azzurro, Der Blaue Reiter, in tedesco. All'opera si riconosce il valore di una svolta concettuale ed ideologica notevolissima.Dobbiamo pensare alla pittura dominante, in quegli anni per capire come la lancia del cavaliere frantumi le convenzioni. E contro a chi potremmo pensare sia concettualmente diretta quest'arma? Da un lato all'Impressionismo - l'istante, la cronaca, la natura fremente, il mondo che scivola sulla linea inesorabile del tempo - dall'altro all'arte accademica, che è pittura di grandi eloquenze e di elevate rifiniture. Ma attorno a queste visioni galoppano, ormai da qualche anno, nuovi fenomeni di contestazione del vero fotografico

La scultura di Kafka che si compone e si disfa. Opera di David Cerny. Il video

David Cerny ha realizzato una scultura composta da 42 lastre d'acciaio, tagliate, ognuna delle quali ruota in modo autonomo. L'opera, omaggio al grande scrittore Franz Kafka, è stata collocata nell'area del Quadrio Business Centre, a Praga, nella Repubblica Ceca. Al di là della ricerca di un effetto di mobilità, che diviene ossessivo per ogni oggetto della civiltà contemporanea, la scultura rappresenta anche le sfaccettature infinite di Kafka e dell'uomo del Novecento, che riescono ad essere se stessi solo per un istante, quando le diverse componenti del quadro psicologico e il destino-caso si allineano

Depero, il mago che precedette Warhol. Capiscilo subito, poi approfondisci

Futuristicamente irrequieto, attraverso, come si è visto, cospicue presenze in esposizioni, in dibattiti, in uscite pubblicitarie, Depero espande in Italia e nel mondo la sua ottimistica e personalissima visione di una modernità a tinte forti e disegni semplificati, che fu proprio una delle icone più significative per la diffusione internazionale del Déco: la sua poliedrica attività, i suoi stessi soggiorni newyorkesi (visse tra il 1928 e il 1930 e poi ancora nella seconda metà degli anni quaranta nella metropoli per eccellenza, pulsante di luci, di macchine e folle cosmopolite), sono una testimonianza di questa profonda adesione a un immaginario di istantanea percezione, di enorme forza rappresentativa ed evocativa. La mostra alla Fondazione Magnani Rocca

La pioggia nel Pineto e un quadro di John Brett

La pioggia nel pineto è una lirica composta fra luglio e agosto 1902 - anno della morte del pittore che abbiamo raccordato, con un campo lungo, alla poesia di D'Annunzio -dal Vate nella celebre Villa La Versiliana dove abitava immerso nel verde della pineta della Villa a Marina di Pietrasanta in Versilia.
Quest'opera appartiene all'Alcyone, una raccolta di poesie del D'Annunzio scritte tra il 1902 e il 1912. John Brett (vicino a Reigate, 8 dicembre 1831 – Londra, 7 gennaio 1902) è stato un pittore britannico appartenente alla corrente preraffaellita, noto per la ricchezza di particolari nei suoi paesaggi.

Ab ovo

In occasione delle recenti festività pasquali, ho elaborato una variazione sul tema del tradizionale uovo di cioccolato. Sono intervenuto scultoreamente sullo stesso con un’operazione “in levare” che mi ha portato ad una frammentazione della materia, ad una rimodellatura ora radicale, ora minuziosa, ispirata alla grazia della trina.

Il video. Con il drone su uno dei luoghi magici d'Italia: un matrimonio, una chiesa scoperchiata, la spada nella roccia. Da vedere

Montesiepi, in provincia di Siena, è uno dei luoghi più suggestivi e magici del mondo. Ci si arriva dopo aver percorso una strada saliscendi, meravigliosa, che si dipana tra colline dolci, tra querceti ampi e piccole chiese di campagna. All'improvviso vediamo, sulla piana verde, una chiesa grandissima, senza tetto. Grande come una cattedrale. E' un edificio gotico che ospitava i monaci chiamati a gestire la devozione a san Galgano. a galgano 2
Sulla collina, non distante dalla chiesa scoperchiata, sorge l'edificio romanico in cui c'è la spada nella roccia. Secondo il racconto, Galgano, cavaliere, decise di rinunciare alla spada per darsi alla preghiera e a progetti di pace. Piantò così l'arma nel terreno roccioso. La spada venne imprigionata e l'elsa, poichè la lama è in buona parte nel terreno, è divenuta una croce. Nel bel filmato con drone vedremo la chiesa abbaziale, la chiesa romanica, a pianta circolare, sul cui frontone sono presenti immagini di Bafometto, che fanno pensare che il luogo fosse in mano ai templari. Il tutto ingentilito dalle "scene da un matrimonio"

Da dove deriva il nome Parigi? Le Figaro lancia la toponomastica on line

Paris era solo un secondo nome, anzi, una specificazione che venne introdotta dai Romani, dopo la conquista della città, in seguito alla vittoria sui Galli. L'insediamento che sorgeva sulle rive della Senna si chiamava originariamente Lutece e derivava il proprio nome probabilmente dal termine celtico, poi romanizzato, di luto o luteo, cioè fangoso, paludoso. Caratteristica assai probabile per un abitato in riva al fiume, non ancora provvisto di argini di rilievo e non irregimentato. Tracce consistenti d'acqua e di fango si trovano nei toponimi dei quartieri le Marais - palude - e della montagna di Sainte-Geneviève (l'antica Lucotecia).

Roldolfo d'Asburgo e Maria. A Mayerling fu vero, duplice suicidio? Video

Chi era davvero Rodolfo d'Asburgo? Fu esclusivamente un giovane contestatore, con inclinazioni a una condotta non inscrivibile nei canoni dell'epoca? L'erede al trono d'Austria-Ungheria, figlio di Francesco Giuseppe e Sissi morì, trentenne, insieme alla giovane amante, Maria Vetsera, in circostanze mai del tutto chiarite nell'accogliente casino di caccia di Mayerling all'alba del 30 gennaio 1889

Qui il trailer del film 3d sull'opera e la vita di Raffaello

La digressione artistica partirà da Urbino (città natale di Raffaello) passando per Firenze, per approdare a Roma e in Vaticano, al contempo apice ed epilogo del folgorante percorso artistico di Raffaello: un totale di 20 location e 70 opere, di cui oltre 30 di Raffaello, raccontate attraverso molteplici esclusive e punti di vista inediti. La digressione artistica sarà affidata al commento di tre storici dell’arte: Antonio Paolucci, Antonio Natali e Vincenzo Farinella.
A dare il volto a Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà l’attore e regista Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). La Fornarina, la donna amata dall’artista, sarà interpretata da Angela Curri