La pittura di Enzo Cucchi dialoga con la morte, perché dalla morte vede sorgere la vita. E se della morte esibisce il sembiante, non è per sfidarla, ma per catturare la possibilità di rinascita
Leggi Articolo »Archivi giornalieri: 1 gennaio 2018
Quando si usa l’articolo davanti al cognome: Caravaggio o il Caravaggio?
La grammatica nella storia dell'arte non è così scontata come appare. Se infatti, normalmente, l'articolo non si applica mai davanti al nome proprio, in ambito artistico - in modo più frequente rispetto ad altre discipline - esso, in tanti casi appare consigliabile e, in tanti altri tollerato. Permane il divieto di utilizzo dell'articolo davanti a nomi o cognomi che non rinviano a località, soprattutto per una questione di eleganza. No "Il Tiziano" ma "Tiziano", no "Il Buonarroti" ma "Buonarroti", no "ll Canova", sì "Canova". Nei casi di cognomi l'articolo determinativo "il" o quello indeterminativo "un" indicano l'opera del maestro indicato, in un uso che è stato rafforzato dalle necessità sintetiche del giornalismo. "Rubato un Tiziano" significa che è stato rubato un quadro di Tiziano Vecellio, mentre "Il Tiziano rubato" significa che tutti sono a conoscenza di quale sia il quadro scomparso.
Leggi Articolo »Posare per una foto sotto un gelido salto d’acqua. E la pelle si plasma di brividi
La ricerca di un corso d'acqua da fotografare come sfondo agente del passaggio di una bella modella. Immagine canonica, diremmo abusata. Ma il piacere dell'acqua e della figura femminile si legano in una bellezza sovrana, pur ripetibile.Anche se la realtà, come vedremo nel filmato, è un po' diversa. La pelle sarà plasmata dai brividi. Ma che sacrificio, per la modella
Leggi Articolo »Scintillanti capolavori delle popolazioni nomadi della steppa. L’oro emanazione divina
La tradizionale contrapposizione fra le “genti barbariche” considerate selvagge e quelle sedentarie, a cui invece corrispondevano ordine e norma, risale alle fonti più antiche, a cominciare da Omero. Tuttavia tale antinomia ci pare più letteraria che reale: lo splendore sfavillante dei gioielli, le armi impreziosite dall’oro e dalle gemme o i finimenti più ricchi per i cavalli, la sontuosità del vasellame cerimoniale da banchetto rappresentano di fatto simboli trasversali nello spazio e nel tempo di un’identica aspirazione all’autocelebrazione dei ceti più potenti
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