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Posts published in “Giorno: 10 Gennaio 2018

Pittura contro scultura. Chi ebbe la meglio? Scontri e tifosi dei due diversi mezzi espressivi

Aveva cercato di dimostrare la superiorità della scultura sulla pittura con dibattiti e medaglie. Ma quando furono costretti a fare pubblicità a se stessi chiesero ai colleghi pittori di essere immortalati sulla tela con le proprie opere. Il caso emblematico di Alessandro Vittoria che scelse i migliori cantori.

Così Sofia Denoux documenta i tuffi estremi di donne e uomini nudi a Copenaghen

Fotografia di Sofia Denoux, video di Jan Andersen. Ecco qui alcune immagini forti e incredibili di "nuotatori vichinghi" - così si definiscono proprio loro - fotografati e ripresi durante le performance a Copenaghen. Nel ghiaccio sono stati ricavati alcuni cerchi che si rapprendono progressivamente attorno agli uomini e alle donne. Solo i tuffi e il movimento garantiscono a queste cicatrici nel ghiaccio di non rimarginarsi. Ma se l'apertura non è troppo ampia, il ghiaccio circonda il collo dei nuotatori, come vedremo

Le sculture e le statue nella storia del cinema. Simbolo e significati. Il video

Rappresentazioni di potere o della forza degli Dei, ambigui doppi umani proiettato in un'immortalità senza sensi, oggetti di amori impossibili, presenze inquietanti e titaniche. La statua e le sculture, nel cinema, sono state utilizzate con più valenze simboliche anche se esse tendono a ruotare attorno all'umano divenuto sovrumano o inumano. Di seguito, ecco una bella galleria di esempi nella storia del cinema, attraverso una serie di generi

Le manie dei pittori: quando il custode del museo si allontanava, Pierre Bonnard “correggeva” la tela

Perfezionista, originale e maniacale. Fino a ritoccare - pericolosamente - le proprie opere esposte nelle sale d’importanti musei. Bonnard è uno degli artisti che, seguendo una strada in precedenza percorsa da Gauguin e dai Nabis, dipingeva a memoria. Una preoccupazione che portava Bonnard ad aggiungere anche elementi nuovi all’opera esposta nel museo, come se fosse nella tranquillità del proprio studio, lui e il suo quadro dinnanzi

Cennini: per dipingere le montagne, Giotto portava pietre nello studio come in un presepe

In particolare è curiosa una nota che l’artista appunta sul libello, in poche righe viene spiegato il trucco per disegnare le montagne. Se vuoi pigliare buona maniera di montagne e che paino naturali, togli di pietre grandi che sieno scogliose e non pulite, e ritra’ne del naturale, daendo i lumi e scuro, secondo che la ragione t’acconsente.

AquaSonica, la difficile arte di cantare e suonare sott'acqua. Il video

Per la proprietà transitiva, se i delfini avessero modo di coltivare voce e linguaggio, probabilmente parlerebbero come noi. E' l'impressione che emerge dai concerti e dalla performance dei Between, un gruppo danese, che esegue AquaSonica, e che esegue musica contemporanea in piccoli acquari che divengono spazi acustici. Suonano e cantano per superare i limiti imposti dalla densità dell'acqua. Poi per trasformare il limite in una peculiarità del concerto. La sonorità è quella vasta e, al tempo, asfittica di un mondo che non ci appartiene

Le modelle? L'America dice basta alle "belle cresciute in allevamento". Il video

Devono aver tenuto conto delle richieste infinite, sui siti hard, di wifes, milf e mature. Donne normali, ma non per questo meno belle di modelle sempre più artificiose, sempre più rifatte e irreali. L'eros maschile è più attratto dalla nudità delle donne che incontra sul lavoro, nei negozi, lungo la strada. Queste modelle naturali sono portatrici di un aspetto affettivo, avvolgente che colpisce l'istinto maschile, nella maggior parte dei casi. Nè alle signore dispiace, in alcuni casi, posare per lingerie ardite, abiti o prodotti cosmetici. Meglio ancora se sul loro volto appaiono le prime rughe o se il corpo non viene ritoccato dal chirurgo o da photoshop. Il pensiero maschile preferisce violare con l'immaginazine lo spazio di una donna vera che quello di una star. Lone Mørch firma queste intuizioni sorprendenti e amorevoli sulle donne e sui loro corpi.

Un coro d'amore e dolore. I 450 ritratti di Fabiola, patrona delle donne picchiate e dei divorziati

L'effetto è straordinario. Centinaia di quadri con lo stesso soggetto, con l'identica posizione dell'effigiata, con gli stessi colori, ma di dimensioni e di copisti diversi. Nell'insieme è un solenne concerto a cappella per soli colori; tutti concordi, ma riconoscibili nella loro singola tonalità. Colpisce, questo insieme. Una strofe ripetuta all'infinito da 450 ritratti di Santa Fabiola, matrona romana, protettrice delle donne maltrattate, picchiate, abbandonate o tradite; dei divorziati; celeste consolatrice delle vedove. Tutto parte da un bel ritratto immaginario firmato da Jean-Jacques Henner (Bernwiller, 5 marzo 1829 – Parigi, 23 luglio 1905) un ottimo pittore francese. Henner produsse l'opera probabilmente sull'ondata emotiva suscitata dal romanzo storico "Fabiola o la Chiesa delle catacombe", scritto nel 1854 dall'allora arcivescovo di Westminster, poi cardinale Nicholas Wiseman. Santa Fabiola ne usciva trasfigurata, rispetto alle informazioni storiche. Quello era un romanzo e tale doveva essere, ma della martire originaria sono rimaste testimonianze importanti e veridiche, come quella lasciate da San Girolamo, il traduttore della Bibbia dal greco al latino