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Posts published in Gennaio 2018

La pittura di Franco Battiato, analisi storico-critica

La pittura celebra l’intima corrispondenza che Battiato intrattiene con i maestri sufi, con le esistenze ultraterrene, con gli asceti e i santi dell’umanità e che ha lasciato una sublime impronta nella sua musica e nella sua vita. L’artista come il sacerdote è pontefice, costruttore di ponti tra il regno fisico e quello ultraterreno, persegue la vocazione di veicolare la luce per dissipare le ombre e di indicare la strada a chi intraprende l’ascesi.

Luminismo – La luce in pittura che vince il dolore. Origini teologiche

La Pittura di Savoldo è tutta attraversata dall’azione di un doppio registro – basso continuo dell’ombra o la melodia vibrante e concertante della luce – quasi che il pensiero dei pittori collocati sulla linea Bergamo-Venezia rimbalzasse costantemente dai fumi di paesaggi dell’anima di Petrarca al Vangelo di Giovanni, in buona parte sviluppato sul fitto contrappuntare tra struggimento malinconico e divina epifania contrassegnata dall’irruzione della luce. Tristi ombre e luci giovannee, in costante regime di interlocuzione, agiscono in Savoldo nella forma di un gigantesco mantice pittorico-emotivo, che fa dilagare l’ansia della notte incipiente e la stempera nella certezza luminosa di Cristo

Nel grande cretto di Burri: le performance, il video di De Grande e le fotografie

Ricoperti di argilla crettata, i performers emergono dal Grande Cretto raccontando con la danza il dialogo tra il nuovo (la parte dell’opera più recente, ancora bianca, “fresca”) e il vecchio (la parte più antica, grigia e ormai ricoperta di vegetazione), in un turbinio di movimenti spezzati e contrastanti che giungono infine all’armonia. La coreografia, curata dal duo MÓSS, mira a raccontare un giorno di magia in un "teatro" silenzioso, lontano da tutto e da tutti.
The Dance of the Living Stones rianima, anche solo per pochi attimi, questo freddo sudario, per ridargli vita e per celebrare la conclusione di quest’opera di cristallizzazione dello spazio iniziata più di trent’anni fa. Le più di cento fotografie esposte, scattate durante i giorni delle riprese, mostrano i protagonisti immersi negli spazi di questa immensa opera di land art: un teatro silenzioso lontano da tutto e da tutti

Qui il filmato originale d'epoca in cui Frida Kahlo dipinge e ama Rivera

Fu proprio lo spirito rivoluzionario che portò alla rivalutazione del passato indigeno e delle tradizioni folkloriche, intesi come insopprimibili codici identitari generatori di un’inedita fusione tra l’espressione del sé e il linguaggio, l’immaginario, i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Allo stesso tempo Frida è un’espressione dell’avanguardia artistica e dell’esuberanza culturale del suo tempo e lo studio della sua opera permette di intersecare le traiettorie di tutti i principali movimenti culturali internazionali che attraversarono il Messico del suo tempo

Come entrare subito nel motore creativo di Basquiat

La pittura di Jean-Michel Basquiat si basa sull'utilizzo di un lessico fatto di parole, immagini, colori e segni, composti in un'armonia ritmica, che svela un'assonanza tra l'espressione visiva e quella musicale. Egli condivise con i graffitisti lo stile di vita, trasgressivo e rivoluzionario, e la tecnica, pur giungendo a risultati espressivi molto distanti dai loro.

Marguerite Gérard (1761-1837): famiglia, amore e interni nella pittura della cognata di Fragonard. Il video

L'amore puro, la gioia portata dai bambini, l'affetto intenso tra sorelle. A queste gioie remote si riferisce buona parte dell'opera di Marguerite Gérard (1761-1837), una buona pittrice francese, cognata e allieva di Fragonard. Settima figlia di Marie Gilette e del profumiere Claude Gérard, aveva 14 anni, quando la madre morì nel 1775. Fu pertanto amorevolmente accolta dalla sorella Marie-Anne, moglie dell'artista Jean-Honore Fragonard, nel suo appartamento al Louvre. In quell'ambiente - nel quale visse per trent'anni - avvenne la sua formazione artistica

Gualtiero Marchesi, Mirò, il riso del rubino

Un sole? Un rubino? Un volto? In “Peinture”, dipinto del 1953, Miró ci fulmina con una delle sue trovate formidabili, fatte di segni elementari, caratteri di un alfabeto poetico e inquietante, svincolato da codificazioni ideologiche in nome di un’assoluta libertà d’invenzione. In un’altra opera, “L’Hirondelle éblouie par l’éclat de la prunelle rouge”, l’enigma si scioglie, ed il volto si rivela lungo i tratti di una bocca gioconda, di occhioni strampalati.

Non è una scultura, ma un'auto. La linea straordinaria

Si chiama Lo Res Car ed è disegnata dalla United Nude come astrazione di una Lamborghini.  La forma della Lo Res Car è ispirata proprio dalla scomposizione geometrica e riduzione della risoluzione 3D dell'iconica Lamborghini Countach, disegnata da Marcello Gandini, a Bertone, nei primi anni Settanta. Due i posti, ma come su una motocicletta. Motore elettrico e una velocità di 50 chilometri all'ora. Per viaggiare su una scultura